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max_1972
Utente di ABCsalute.it
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Buonasera,
sono nuovo del Forum, mi chiamo Massimo, e vorrei esporre una problematica per avere una opinione aggiuntiva oltre a quella del mio medico e del mio oculista.
Sono miope e mi manca 0.25 in un occhio e 0.5 nell'altro. Con gli occhiali vedo benissimo.
Lavoro al pc, per cui tutto il giorno metto a fuoco da vicino. Alla sera vado in palestra per frequentare un corso di arti marziali e non potendo utilizzare gli occhiali mi trovo molto a disagio in un ambiente ampio e spazioso, vedendo leggermente sfuocato con conseguente intontimento. Se metto gli occhiali tutto bene, ed anche senza occhiali se sono in un ambiente ristretto con oggetti vicini. Il problema è senza occhiali in ambiente spazioso.
Ho provato le lenti a contatto, ma non risolvo un granché. Tranne l'enorme difficoltà a metterle e toglierle, e il fastidio che danno e conseguente lacrimazione, ma questo forse si risolve con l'esperienza e con il tempo, esse non correggono un granché, vedo comunque sfuocato, una via di mezzo tra portare gli occhiali e no, ma con gli occhiali la correzione è perfetta.
Mi sono informato e mi hanno detto che le lenti a contatto non risolvono al 100 %, ma qualche decimo di grado di mancanza rimane. E siccome a me manca molto poco la correzione è veramente bassa e tra il portare le lenti e nulla cambia poco.
Mi sono iscritto a questo forum per avere un consiglio da esperti, magari su tipi o marche diverse di lenti a contatto per avere una correzione perfetta al 100 %, per evitare il disagio in ambienti spaziosi. Gli occhiali non li posso proprio portare visto il tipo di attività che pratico.
Vi ringrazio moltissimo se riuscite a darmi qualche consiglio utile a riguardo. Se invece mi confermate che le lenti a contatto non correggono del tutto, mi dovrò rassegnare e cercare di non fissare troppo a lungo oggetti distanti quando non porto gli occhiali.
Saluti, Massimo.
 
PROF.SIRAVO
Utente di ABCsalute.it
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NON E' VERO CHE LE LAC NON CORREGGONO TOTALMENTE,ANZI CORREGGONO MEGLIO DEGLI OCCHIALI!!!

http://drsiravoduilio.beepworld.it/cont ... medica.htm

Un caro saluto
Prof.Duilio Siravo
siravo@supereva.it
http://drsiravoduilio.beepworld.it
Cell.:3385710585
 
Dr Vincenzo Pagliara
WB131
Medico di ABCsalute.it
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Messaggi: 38
Una miopia di -0.25 e di -0.50 dovrebbe essere corretta alla perfezione con le lenti a contatto. Il problema è che spesso non sono disponibili lentine usa e getta con con 0.25 diottrie. Inoltre la visione non nitida potrebbe essere dovuta anche al film lacrimale. Consiglierei di chiedere a più di un ottico se è possibile ottenere delle lenti a contatto con queste diottrie, oppure optare per delle lentine annuali, che vengono "costruite" per i tuoi occhi, magari effettuando prima una Topografia Corneale, per ottenere una lentina "customizzata", cioè personalizzata (secondo il raggio base, il diametro e le diottrie). Inoltre aggiungerei un collirio a base di acido ialuronico, le cosiddette lacrime artuficiali, che aiuteranno sicuramente a portare meglio le lentine, da utilizzare prima, durante e dopo il loro uso, al bisogno.
Vincenzo Pagliara
Oculista Contattologo

_________________
Prof. Vincenzo Pagliara
    84100 SALERNO (SA)
    C.so Vittorio Emanuele, 58
    089.220310
    vincenzopagliara@alice.it
http://www.vincenzopagliara.abcsalute.it
 
PROF.SIRAVO
Utente di ABCsalute.it
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Prof. Duilio Siravo: la simulazione della applicazione delle lenti a contatto
Va ricordato che l’utilizzo di un sistema applicativo “custom-made su link
informatico” non è particolarmente complesso una volta istruito l’operatore. Così il
raggiungimento di un buon successo di un caso difficile, può essere anche alla portata di applicatori meno esperti.
Si possono COSTRUIRE LAC PERSONALIZZATE ATTRAVERSO TORNI GUIDATI DA LINK INFORMATICO-TOPOGRAFICO CHE REALIZZANO APPUNTO LAC "SU MISURA" !!
Tramite prove applicative e valutazioni sovrarefrattive, riesce a “progettare” la LAC di
ricetta ideale per ciascun caso.
Con i torni computerizzati si possono realizzare LAC con toricità anche anteriore in grado di correggere componenti astigmatiche indotte o residue dall’applicazione di LAC a base sferica o con toricità posteriore (bitoriche). Queste ultime sono particolarmente utili per ottenere una correzione precisa senza dover scendere a compromessi geometrici nella determinazione della toricità posteriore; è possibile, ad esempio, impiegare lenti a contatto toriche dello stesso valore della superficie corneale senza per questo incorrere nell'effetto indesiderato legato alla eccessiva correzione cilindrica inevitabilmente indotta dall'indice più alto del materiale delle lenti. L'eccesso di correzione cilindrica negativa viene risolto completamente dalla superficie anteriore, anch'essa torica ma di un valore positivo pari al valore dell'eccesso.
Anche il profilo del bordo (o disimpegno) della LAC è stato migliorato grazie alla rifinitura in tornitura (che ha sostituito quella in lucidatura semiautomatica usata prima); in questo modo la forma risulta ottimizzata e quindi l’azione meccanica sulla cornea ridotta. Il ricambio del film lacrimale inoltre risulta ulteriormente favorito.
Con questa metodica sono nate delle geometrie mai usate fino ad allora come le LAC a
flangia torica e le LAC a geometria inversa. In queste ultime, la parte periferica, invece di essere più piatta del raggio base (come succede nelle comuni LAC che correggono la cornea con il suo normale profilo “prolato”) è più curva. Sono usate quando il profilo
corneale e stato reso “oblato” da un intervento di chirurgia refrattiva per miopia o da una cheratoplastica. Le lenti a geometria inversa vengono utilizzate inoltre su cornee prolate,quando è necessario un appoggio differenziato sulla cornea per ottenere una maggiore stabilizzazione, oppure nell’ortocheratologia dove vengono applicate LAC centralmente molto piatte al fine di indurre quelle modificazioni plastiche della cornea necessarie allo scopo correttivo e, nel contempo, regolare l’appoggio periferico della lente.
La prescrizione di lenti a contatto su misura, non presenta limiti nella scelta del potere
ottico della LAC.
L’avvento dei topografi corneali ha migliorato la conoscenza morfologica della cornea,
aumentato le informazioni dell’applicatore. Gli algoritmi di calcolo altimetrico, basati su la rappresentazione comparativa a piani noti, hanno dimostrato, grazie alla rappresentazione in scala colorimetrica, l’effettiva morfologia corneale come l’esperto applicatore già aveva intuito con la sua esperienza e le prove contattologiche.
Ricordiamo che, il topografo calcola una rappresentazione 3D della geometria corneale
rispetto ad un riferimento prefissato.
Su questi concetti sono basati i software di comparazione geometrica fra modelli di LAC rigide e la simulazione fluoresceinica comparsi negli anni novanta. Si tratta di una vera e propria applicazione “virtuale” di LAC a geometria nota, senza doverla provare fisicamente sull’occhio del paziente. Questo consente l’utilizzo praticamente illimitato di set di prova,un risparmio di tempo e soprattutto consente di ridurre le prove “invasive” sul paziente.
Un grosso passo avanti nella tecnologia costruttiva delle LAC prodotte per tornitura, è
stata la recente comparsa di torni a “controllo numerico” che

Questi torni, guidati da un computer, possono di fatto costruire qualsivoglia profilo della accia interna esterna e del bordo della LAC senza vincoli teorici se non quelli impostati dal ostruttore.
Ciò ha comportato l’aumento dei gradi di libertà nella costruzione della LAC. Per esempio,una LAC tricurva convenzionale su misura può essere impostata per 6 gradi di libertà oltre ’ordine costruttivo del disimpegno; essi sono rappresentati dai raggi di curvatura (tre) e ai diametri (altri tre) del raggio base e delle due flange. Con un tornio a controllo umerico di questo tipo possiamo variare l’inclinazione di qualsiasi profilo interno di una AC, limitato solo dalla nostra capacità di calcolo e di progetto, incluse le curve di ransizione fra varie zone attraverso un correttivo nella lavorazione (chiamato blending)che permette di smussare tali transizioni. Questo avviene oggi per lenti a profilo ssosimmetrico, ma è possibile applicarlo anche a profili più complessi.
L’inevitabile passo successivo è stato quello di progettare “virtualmente” la LAC sui dati
cheratoscopici e realizzarla, così come pensata, grazie ad un link informatico che trasmette dati ad un tornio a controllo numerico.
Esistono alcuni sistemi costruttivi nel mondo che utilizzano tale procedura e che, a mio
parere, svolgeranno un ruolo fondamentale nella futura contattologia dei casi particolari.
Un software di gestione utilizzato per simulare il comportamento di una lente nota (come per i sistemi di fitting virtuale attualmente usati), può facilmente essere svincolato ai limiti parametrici di un set di prova preimpostato, e permettere una elaborazione successiva dei parametri fino al progetto di una lente totalmente nuova.
Il denominatore comune delle metodiche di applicazione di LAC rigide nei casi complessi, è uello di ottenere il più ampio appoggio possibile per aumentare la stabilità. Nel cheratocono l’appoggio maggiore sarà fuori dalla zona dell’apice (dove invece sarà molto lieve), nell’astigmatismo elevato sarà su meridiano più piatto ecc.
Utilizzando un sistema costruttivo come quello descritto, si può realizzare una LAC che
progettata con il maggior appoggio possibile (corneoconformità). Ovviamente sarà
necessario rispettare l’apertura di una flangia periferica e il contiguo bordo che agiscono nella dinamica della LAC e sul ricambio del film lacrimale.
Una volta scelta e determinata la lente ideale, occorre dare attuazione al progetto così
definito. Uno specifico software di gestione provvede a tradurre in linguaggio informatico il pogetto e a renderlo eseguibile da macchinario a controllo numerico dell’ultima generazione. La lente così prodotta sarà fedelissima all’ordine-progetto e perfettamente riproducibile in futuro.
Anche la faccia esterna (ottica) della LAC progettata con questo sistema ha una grande
potenzialità progettuale. Basti pensare alla correzione automatica di residui astigmatici con LAC bitoriche, o alla correzione di aberrazioni indotte dalla faccia interna della LAC, o all’applicazione di ottiche a visione simultanea (multifocali o diffrattive) per la correzione della presbiopia. Infine resta aperta e particolarmente interessante la potenziale capacità progettuale di correggere aberrazioni di grado elevato aumentando ulteriormente la potenzialità della funzione visiva oltre l’emmetropia.
 
Prof. Dr Fabio Dossi
VP234
Medico di ABCsalute.it
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Buongiorno Sig. Massimo.

in realtà le lenti a contatto dovrebbero corregere il suo difetto refrattivo completamente(ma è sicuro che le lenti a contatto abbiano potere -0,25 sf e -0,50 sf?)

Forse delle lenti a contatto semirigide o gas-permeabili potrebbero risolvere il suo problema, a meno che la causa di questo non sia una patologia differente dal semplice difetto di vista.

Cordiali saluti
Studio Dossi

_________________
[b]Prof. Fabio Dossi[/b] [list][/list] [list]fabdossi@alice.it[/list]
 
PROF.SIRAVO
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Sicuramente si può correggere con le LAC
 
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