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eelis
Utente di ABCsalute.it
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Buonasera,
Sono una ragazza di 22 anni. In seguito a caduta avvenuta in data 14.03 e alla conseguente incapacità a muovere la gamba e il ginocchio, sono stata portata in pronto soccorso dove mi è stata effettuata una RX al ginocchio in due proiezioni, con esito “Non evidenti fratture. Edema delle parti molli con due millimetriche formazioni iperdense sulla proiezione del comprarto mediale.”.

Il giorno seguente alla prima visita ortopedica il medico mi ha diagnosticato una distorsione di II-III grado ai legamenti collaterali, consigliandomi riposo, diagnosi confermata successivamente alla visita di controllo a distanza di 10 giorni, dove mi è stato detto di abbandonare le stampelle e riprendere normalmente l’uso dell’arto. Su mia richiesta, in quanto il dolore e l’incapacità a muovere il ginocchio persistevano, mi è stata prescritta una RMN, effettuata in data 01.04 con esito “Acquisizioni multiplanari e multiplanimetriche. Nella norma per spessore e segnale il tendine del quadricipite. Iperintensitività di segnale e significato entesopatico a livello dell’inserzione prossimale del legamento rotuleo. Patella centrata ed in asse con assottigliamento ed iperintensitività di segnale della cartilagine riferibile a condromalacia. Discreta falda di versamento liquido articolare. Edema della spongiosa ossea in corrispondenza del terzo medio inferiore del corpo rotuleo. Nei limiti della norma il rilievo anatomico della capsula articolare e dei legamenti collaterali. Lesione di terzo grado del corno anteriore della fibrocartilagine meniscale laterale. Fibrocartilagine meniscale mediale di regolare morfologia e segnale. Legamenti crociati normoinseriti, nella norma per spessore e segnale. Edema della spongiosa ossea in corrispondenza del condilo femorale laterale sul versante anteriore. Non rilievi patologici del cavo del polipite. Nei limiti il corpo di Hoffa.”

Ho preso appuntamento presso un chirurgo specialista in ortopedia e traumatologia che ha confermato la diagnosi di rottura complessa del menisco esterno in seguito a esiti traumatici, che ha programmato un intervento chirurgico per meniscectomia artoscopica (29.05), consigliandomi fisioterapia (ginnastica articolare, recupero del Rom e rinformo muscolare, propriocettiva in carico bipodalico, training deambulatorio) effettuata due volte alla settimana in ambulatorio e gli altri giorni a casa, con ripresa di attività in palestra mirata al rinforzo del quadricipite.

Ricoverata e operata, il giorno successivo nella lettera di dimissioni mi ritrovo scritto motivo del ricovero “condropatia rotulea. Iperpressione rotulea esterna ginocchio”, con procedure interventistiche “artroscopia ginocchio, lisi legamento alare esterno” e terapia “nadroparina calcica 0,6ml per 30 gg, uso di ginocchiera con stabilizzatore rotuleo per 40 gg, deambulazione in carico al 50% con ausilio di due stampelle per 30gg”.

Completamente presa alla sprovvista, non ritrovando riscontro della meniscectomia programmata ma di un intervento di cui non sapevo nulla e al momento della dimissione nessuno era in grado di darmi delucidazioni, contatto il chirurgo che mi dice che la meniscectomia non è stata effettuata in quanto, al momento dell’operazione, si è visto che il menisco era integro, mentre era necessaria quest’altra operazione

È possibile che la RMN possa essere stata male interpetrata e la lesione del menisco confusa con altro? Da quanto ho capito, la condropatia era presente, ma non in modo cosi grave in quanto il chirurgo non mi aveva parlato di un intervento relativo a quella, è possibile che essa possa essersi aggravata in seguito alla fisioterapia effettuata per il menisco? Devo fare ulteriori controlli? E in parole povere, l’intervento subito, in che cosa consiste?

Grazie.
 
vp160
Esperto di ABCsalute.it
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Messaggi: 319
Quanto da Lei esposto evidenzia l'improvvisazione,la mancanza di professionalità e la maleducazione che oggi imperversa nel nostro paese dove il paziente è considerato un numero.
Non comprendere prima può capitare a tutti,non informare dopo è un segno di incivile mancanza di rispetto nei confronti del Paziente e di completa ignoranza nella gestione del "consenso informato" e mi auguro che non si tratti di altro.........
Prof.Paolo Maraton Mossa
Specialista in ortopedia e traumatologia
Consulente del Ministero della Salute Italiano
Consulente del Tribunale di Milano
www.piedeweb.com

_________________
Prof. Dr Paolo Maraton Mossa
    20100 Milano
    Corso Lodi 47
    Tel.02.512263
    paolomossa@piedeweb.com
http://www.profpaolomossa.abcsalute.it
 
Dr Renzo Orsi
TL241
Medico di ABCsalute.it
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Messaggi: 7
la RMN per quanto sia un esame ad alta specificità non è oro colato. Per questo l'artroscopia è uno stumento terapeutico ma prima ancora diagnostico.; non è raro,infatti iche,all'atto chirurgico si apprezzino certe lesioni che erano state sottostimate alla RMN.
Detto questo sarebbe bene che di ciò il pz. venga a sapere direttamente dal chirurgo e non dalla lettera di dimissione

_________________
Dr Renzo Orsi
    15010 ALESSANDRIA (AL)
    Corso 100 Cannoni
    Tel.0131.263050
    renzo_orsi@fastwebnet.it
http://www.drrenzoorsi.abcsalute.it
 
eelis
Utente di ABCsalute.it
Messaggi: 2
Vi ringrazio per le risposte datemi.

Ma essendo stato un problema legato alla rotula, non sarebbe dovuto essere segnalato (anche in minima parte) dalla RX?

Grazie.
 
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