Buon giorno Dottore, Mi chiamo Renata, ho 33 anni, sono sempre stata felicemente molto sportiva senza mai avere il minimo fastidio alle articolazioni -trekking con dislivelli di 1500 mt al giorno, stage di danza di intere giornate, traversate sugli sci di giorni e giorni,..- (danza, sci, trekking, equitazione, nuoto). A seguito di una caduta, avvenuta il 05.04.14, in cui il mio ginocchio sinistro si è scontrato violentemente con lo spigolo di un gradino, ho ancora dolori che non mi consentono neppure di far pochi gradini ne' di camminare oltre 1 km circa. Appena caduta, a seguito di radiografia e visita al pronto soccorso sono stata rassicurata; ho fatto anche altre visite specialistiche ortopediche ed una prima risonanza magnetica a seguito delle quali tutti i medici mi hanno rassicurato dicendo 'è solo una botta tutto si risolverà col tempo, riposo per dieci giorni'. Mi è stata consigliata fisioterapia in acqua, ho fatto 10 sedute in 4 settimane ma la situazione e' peggiorata ulteriormente. Ho fatto una seconda risonanza magnetica il 03.07.14 dalla quale è emerso un quadro ben diverso: [b]lesione del corno posteriore del menisco mediale con piccola fissurazione della superficie meniscale per la tibia. Legamento crociato anteriore sottile e disomogeneo ma all'apparenza continuo. Edema contusivo dello spigolo antero-laterale del condilo femorale esterno (unica cosa rilevata anche nella prima risonanza effettuata il 22.04.14). Ho fatto vedere l' ultima risonanza magnetica a due ortopedici: uno mi consiglia di far l'artroscopia per intervenire sul menisco togliendone una parte (lo stesso chirurgo che 29 giorni prima mi aveva assicurato che tutto si sarebbe risolto senza bisogno di nessun intervento); l'altro chirurgo non ritiene ci siano elementi ad oggi per artroscopia ed intervento. Ringrazio sentitamente per un Vostro prezioso consiglio medico.
vp160 Esperto di ABCsalute.it
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Ritengo che una artroscopia esplorativa ed eventualmente operativa sia indispensabile. Prof.Paolo Maraton Mossa www.piedeweb.com
Grazie per la cortese e celere risposta. Nell'attesa c'è qualcosa che potrei fare per aiutare l'articolazione traumatizzata? Magari integratori di cartilagine di squalo e arnica gel? Un po' di nuoto e/o ciclette? Nuovamente grazie.
Gilda
Utente di ABCsalute.it
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Dimenticavo forse qualche dettaglio rilevante: - Questi tre mesi e mezzo dal trauma sono stati caratterizzati da momenti in cui sembrava andar un po' meglio seguiti da drastici peggioramenti dovuti all'aver probabilmente troppo utilizzato l'articolazione. A metà giugno, come da indicazioni del fisioterapista, ero arrivata a nuotar 3 volte a sett (per 1.5 km in 45 min circa ciascuna), con passeggiatine giornaliere sui 1.5-2 km (in circa 25-30 min), un po' di ciclette in casa (10-20 min al giorno), qualche semplice passo di salsa (per circa 20 min). Dalla quarta settima di fisioterapia in acqua di fine giugno, in cui ho fatto esercizi più impegnativi, come sui gradini, sono drasticamente peggiorata, ed a seguito anche del responso della seconda RMN del 03.07.14, ho rinunciato a far tutto, solo cammino poco sui 500 mt- 1 km al giorno. - Ogni volta che ho usato un po' troppo il ginocchio si è scaldato, gonfiato ed a volte arrossato (e' stato così l'ultima volta che ho nuotato a seguito di una settimana intensa di fisioterapia ed in cui l'ho evidentemente utilizzato troppo ed al primo tentativo di fisioterapia, che avevo provato i primi di maggio, dopo circa un mese dal trauma). - Si riforma sempre un livido-ematoma nel punto dove ho preso il colpo e dove credo ci sia l'edema (spigolo antero laterale del condilo femorale esterno). - Riesco a piegare il ginocchio poco oltre i 90 gradi (oltre non credo convenga insistere avendo dolore ed il LCA assottigliato e disomogeneo). Ringrazio sentitamente e mi scuso per non essere stata molto sintetica.
L'esame baropodometrico serve a misurare la pressione dei piedi su una superficie e permette di rilevare anomalie muscolo-scheletriche, odontoiatriche e ortopediche, ed è usato anche per valutazioni m...
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