Salve, sono un uomo di 38 anni di età, sono alto 1,82 m e peso 76 kg, mi piace praticare sport a livello puramente amatoriale e da circa 3/4 anni ho trovato nella bicicletta (prima la mountain bike ed ora anche la bicicletta da corsa) una certa regolarità che mi ha consentito di praticare con una certa costanza un'attività sportiva.
Vi scrivo in quanto recentemente ho avvertito un dolore ad un ginocchio, scaturito dopo un periodo compreso tra febbraio e marzo 2016, in cui ho alternato uscite in bicicletta a giornate con corsa a piedi (running). In questo periodo mi sentivo particolarmente "in forma" e così ho forzato le uscite sia in bicicletta che nella corsa ed infatti ho avvertito anche qualche miglioramento delle "performance". Ho cominciato a sentire un fastidio al ginocchio destro ma non dandogli forse il giusto peso, non mi sono mai fermato ed ho quindi continuato nell'attività sportiva intrapresa, fino al punto in cui il fastidio si è trasformato in dolore che si è manifestato in una forma decisamente forte obbligandomi pertanto a fermarmi. Ho preso 5 giorni antinfiammatori (brufen da 600 mg per 2 volte al giorno) ma il dolore non è scomparso, ho atteso un altro periodo di riposo poi siccome il dolore non accennava a diminuire, ho fatto una visita ortopedica e da li mi è stato consigliato di fare una risonanza magnetica del quale trascrivo qui di seguito il referto:
"Slaminamento del menisco interno. Normale il menisco esterno. Non alterazioni dell'intensità del segnale a carico dell'apparato capsulo ligamentoso periferico, dell'apparato estensore e del pivot centrale. Rotula in sede, in asse."
Sono ritornato dall'ortopedico che mi ha visitato la prima volta, il quale in sostanza mi ha detto che sta a me decidere se fare un intervento per pulire l'articolazione dai frammenti del menisco lesionato cercando comunque di salvare quanto più possibile il menisco ritenuto sano, oppure attendere e vedere se il dolore scompare.
Mi sono un pò documentato sui rischi di un intervento al menisco in artoscopia e la mia paura è essenzialmente una sola: la comparsa precoce di artrosi con l'avanzare dell'età. Visto che tendenzialmente sono un soggetto predisposto ad infortuni e malattie, vorrei evitare il più possibile l'intervento chirurgico, tanto più che mi è venuto in mente che nel 2007 effettuai un'altra risonanza allo stesso ginocchio in seguito ad una distorsione e già da quel tempo si denotavano problemi allo stesso menisco, comunque riscrivo qui di seguito il referto:
"Esame eseguito con tecnica SE, FSE, GRE, STIR secondo piani multipli. L'esame ha documentato una piccola alterazione dell'intensità di segnale della fibrocartilagine meniscale interna al corno posteriore con disinserzione menisco capsulare. Nei limiti il menisco esterno. Lieve ispessimento del legamento collaterale interno in esiti distrattivi. nei limiti il legamento collaterale esterno e il legamento crociato posteriore. sottile alterazione dell'intensità di segnale del legamento crociato anteriore in sede inserzionale tibiale senza tuttavia di alterazioni del decorso nè soluzioni di continuità. non significativo versamento fluido endoarticolare; piccola borsite infrarotulea. non sono evidenti alterazioni dell'intensità di segnale delle strutture ossee di natura post-traumatica. conclusioni: piccola fissurazione del menisco interno al corno posteriore con disinserzione menisco capsulare interna, distrazione del LCI e piccola distrazione del LCA senza segni di rottura. L'esame è stato successivamente completato con uno studio TC con tecnica volumetrica multistrato e completato con ricostruzioni multiplanari coronali e saggitali. L'esame TC ha confermato quanto descritto all'indagine RM".
Mi è sorto pertanto questo dubbio: siccome dal 2007 ad oggi non ho avvertito problemi al ginocchio se non in questo ultimo periodo dove magari ho forzato troppo, non è che magari l'articolazione si è solamente infiammata e che magari possa ritornare normale ed in assenza di dolore senza effettuare nessun tipo di intervento chirurgico? Preciso che la secondo metà di aprile ho tenuto il ginocchio a riposo avendo sospeso l'attività sportiva ma il dolore era persistente in qualsiasi momento della giornata, poi ho parlando con un mio amico preparatore atletico e dal 30 aprile ad oggi sto effettuando in piscina dei lavori un pò specifici almeno per mantenere il tono della muscolatura (6 vasche di corsa simulata con la cintura di galleggiamento, 12 vasche con le pinnette in stile libero, 12 vasche sempre con le pinnette a dorso, 6 vasche di corsa simulata). Oggi purtroppo il dolore è vivo e presente come sempre, di certo non è che speravo di far sparire il dolore con poche giornate di movimento in acqua, comunque mi rimane il dubbio se osservare un periodo di ASSOLUTO riposo da qualsiasi attività sportiva oppure se continuare a svolgere qualche esercizio specifico che magari possa anche aiutare l'articolazione a far "andare" i frammenti di menisco nel posto giusto che non mi diano fastidio e dolore sia durante una normale giornata che anche nella ripresa dell'attività sportiva. Nel caso fosse meglio praticare un pò di attività, vanno bene gli esercizi in acqua o devo fare altro?
Come ultima cosa vorrei precisare che al fine di preservare il mio corpo il più possibile in futuro, ho deciso di non praticare più la corsa a piedi ritenuta senz'altro più traumatica rispetto alla bicicletta.
Nel ringraziarVi sin d'ora per una cortese risposta, porgo cordiali saluti.
Fabio Pediconi
P.S. riuscirò ad evitare l'intervento chirurgico? I miei dubbi sull'artosi in seguito ad un possibile intervento sono reali o no anche in considerazione dei mie dati fisici (38 anni, peso 76 kg)?
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