Gentilissimi dottori, ho bisogno di un serio consiglio: sono un uomo di 38 anni e sono sposato con una donna, mia coetanea, da tre anni. Lei ha avuto seri problemi di depressione alcuni anni fa, ma tutto sembrava ormai superato e lontano, anche grazie alle cure a cui si è sottoposta. Finalmente, due mesi fa circa è riuscita a rimanere incinta, ma sebbene abbia fatto tanto per arrivare a questa desiderata gravidanza, ora alla undicesima settimana di gestazione ho notato (e non solo io!) che non fa altro che piangere, stare chiusa in casa, non si prende più cura né di se stessa, né della casa, né di chi le sta intorno, sembra che non voglia più avere il bambino …. Non ci sono dubbi, si tratta di una ricaduta. Cosa posso fare? Cosa potrebbe essere di un bambino che nasce con una madre in stato depressivo? Le potrebbero dare altri farmaci sebbene sia gravida? E che effetti collaterali possono provocare questi psicofarmaci sul nascituro? Anche se la mia è un idea crudele ed egoistica, mi chiedo: non sarebbe meglio farla abortire? E se quando nasce il bambino, lo uccide perché non lo vuole? Sono disperato e mi sento impotente. Cerco disperatamente di uscire da questo pasticcio, ma non so cosa fare. Attendendo una risposta, la ringrazio
Dott. Roberto De Pas
WB701 Medico di ABCsalute.it
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La prima cosa da fare è, appena possibile, cioè subito, ricontattare quei o quel terapeuta che a suo tempo si occupò di Sua moglie, per la di lei depressione. E anche Lei, che è il marito o compagno contatti uno psicologo di Sua fiducia. Anche Lei ha bisogno di alcune sedute. Lo faccia subito. E, poi, in seguito, ci faccia sapere. Grazie. Ma lo faccia davvero subito. Grazie De Pas
Dott. Vincenzo Policreti
WB207 Medico di ABCsalute.it
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Perfettamente d'accordo col dr. De Pas anche e soprattutto sull'urgenza, Aggiungo solo: non sarebbe male che la signora continuasse ad essere seguita anche in caso di miglioramento, fino a dopo il parto essendo tale periodo a rischio di depressione, specie in persone predisposte.
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