Guarda gli argomenti della categoria:  

Autore Messaggio
Arlose
Utente di ABCsalute.it
Messaggi: 1
Buonasera, sono una donna di 38 anni divorziata da tre e con un bambino di 6 anni di cui ho l’affidamento e che vive con me. Durante i fine di settimana il bambino sta con suo padre e fin qui non c’è nulla di male, ma quando rientra noto il suo atteggiamento nei miei confronti alquanto freddo e taciturno; parlando con mio figlio, solite domande molto discrete (“com'è andata?”, “ti sei divertito?’”, “cosa avete fatto?”), è venuto fuori che suo padre durante le giornate passate con lui non perde l’occasione per sminuirmi e criticarmi, soprattutto adesso che ho cominciato una nuova relazione… cosa posso fare? Devo parlare con il mio ex per dirgli di smetterla di farmi passare per una poco di buono? Devo parlare con mio figlio? Non so come comportarmi… eppure io non ho mai parlato male di mio marito al bambino… vorrei un consiglio. Grazie
 
Studio di Psicologia e Psicoterapia TRE - Dott.ssa Gisa Maniscalco
WB942
Medico di ABCsalute.it
Avatar utente
Messaggi: 4
Buongiorno

Penso che suo figlio viva con difficoltà e sofferenza la triangolazione di cui è vittima. Forse il suo essere "freddo" e "taciturno" esprime il suo disorientamento. Un figlio triangolato è diviso a metà e qualsiasi cosa fa dannegga l'altro genitore. Spesso l'esito di questi vissuti è l'impotenza e l'immobilità.

Ritengo che lei debba incontrare il suo ex marito tenendo fuori dalle vostre dinamiche vostro figlio, proprio per tutelarlo e contnuare a fargli vivere il suo essere figlio dentro al proprio asse generazionale.

Incontrare il suo ex marito potrebbe aiutarvi a riconoscere entrambi la sofferenza che vostro figlio vive e cercare insieme una strada

La saluto cordialmente

Dott.ssa Gisa Maniscalco

Psicologa e Psicoterapeuta ad indirizzo sistemico-relazionale Palermo
info@gisamaniscalo.com
http://www.gisamaniscalco.it

_________________
Studio di Psicologia e Psicoterapia TRE - Dott.ssa Gisa Maniscalco
    90144 Palermo
    Viale Lazio 64
    Cell.3333025287
    g.maniscalco@alice.it
http://www.gisamaniscalco.abcsalute.it
 
ventola
Utente di ABCsalute.it
Avatar utente
Messaggi: 78
Concordo pienamente con il collega. Sicuramente parlare con suo marito serve per ristabilire delle regole della convivenza civile, invece che trasgredire attraverso la critica. C'è necessità di poter pattuire delle regole che permettano il benessere non il conflitto freddo.
Cordiali saluti,

Dr. Marco Ventola
www.marcoventola.it
Psicoterapeuta ad Orientamento Psicoanalitico con studio a Roma
 
Associazione Le Ali di Icaro
VP175
Medico di ABCsalute.it
Avatar utente
Messaggi: 19
certamente deve riuscire a parlare con il suo ex marito affinchè la smetta di parlare male di lei e magari cercare di capire perchè lo sta facendo, anche se si può intuire perfettamente. inoltre non trascuri il bambino che purtroppo si trova messo in mezzo tra voi e in questi vostri disappunti non centra nulla, non deve essere chiamato in causa, parli con lui non lo lasci solo in questa situazione conflittuale.
Dott.ssa Di Pasquali 333-3343518

_________________
Associazione Le Ali di Icaro
    00100 ROMA (ROMA)
    Via Roberto Malatesta
    Tel.
    info@lealidiicaro.it
http://www.lealidiicaro.abcsalute.it
 
Centro Studi Zefiro
VP296
Medico di ABCsalute.it
Avatar utente
Messaggi: 33
Cara Signora, la sua situazione purtroppo non è rara, ma vedo che Lei ha già le risposte ed io le userò per convertirle in consigli, sperando di esserle d’aiuto. Quando i bambini cambiano ambiente e passano da “casa della mamma” a “casa del papà” (intendendoli come spazi non solo fisici), sono sottoposti a una grande fatica ed è per questo che è bene evitargli ulteriori fatiche ponendo loro domande insistenti. Lei dice che usa discrezione ed è questa infatti la giusta modalità. Lasci che il suo bambino stia anche in silenzio, e non smetta di fargli sentire che gli è vicina, gli permetta di non raccontare cosa ha fatto, miri ad accogliere con affetto e disponibilità il suo disagio, piuttosto che a carpirgli informazioni sul week end con papà. Se si sentirà al sicuro con lei, parlerà spontaneamente di ciò che ha fatto e di ciò che lo turba. Per quanto riguarda il suo ex-marito è bene che parli con lui, senza accuse, ma mettendo in primo piano la serenità di vostro figlio: la coppia matrimoniale può separarsi, ma quella genitoriale dovrebbe tentare di restare unita. In teoria ciò è facile, ma purtroppo in pratica spesso si infilano in mezzo rancori, ripicche e invidie. Bisognerebbe recuperare il buon senso e soprattutto il rispetto, che è stato “triturato” nell’evolversi delle cose. Se suo marito accetta potreste anche farvi aiutare da un professionista che faciliterebbe la comunicazione tra di voi, probabilmente a questo punto resa difficoltosa dalla situazione: entrambi dovete impegnarvi nel difficile ruolo di genitori separati, per far sì che vostro figlio non diventi un “bambino spezzato” costretto a scegliere la verità della mamma o del papà. Lui ha bisogno di entrambi per crescere serenamente e nessuno dei due può essere sostituito.
Sono certa che troverà la giusta soluzione, visto che mi sembra proprio che il buon senso non le manchi. Le faccio tanti auguri e cordialmente la saluto.

Nicoletta Manenti
Psicologa, psicoterapeuta a Varese
Centro Studi Zéfiro Ricerca e Formazione in Psicologia

_________________
Centro Studi Zefiro
    20127 MILANO (MI)
    Viale Monza, 6
    339.8430145; 338.6940489
    stefy.75_b@alice.it; lara_bl@hotmail.com
http://www.centrostudizefiro.abcsalute.it
 
5 messaggi
Rispondi all’argomento


Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  











NOTIZIE PER LA SALUTE

Criminologia: omicidio e non solo

La Criminologia trae un importante contributo dall’apporto scientifico della medicina forense ...

Un nucleo familiare atipico è costituito dalla famiglia allargata

Continuiamo dal precedente articolo a parlare di nucleo familiare atipico.   Il nucleo familiar...

La violenza nella separazione è sempre più frequente

La violenza nella separazione e nel divorzio è ormai un’emergenza sociale. I conflitti ...

Ansia da separazione: nei bambini paura di rimanere soli Ansia da separazione: nei bambini paura di rimanere soli

Il disturbo d'ansia da separazione è caratterizzato dall'eccessiva angoscia del bambino quand...



TROVA LO SPECIALISTA



ABCsalute S.r.l. ora axélero S.p.A. Copyright 2009 - 2024 ©Tutti i diritti riservati - C.F./Partita IVA IT 07731860966
Sede Legale: via Cartesio, 2 20124 Milano - Cap. Soc. € 68.000,00 i.v - R.E.A. Milano n. 1978319 - N.Telefono +39 02 83623320 - info@axelero.it

Aggiornato al 20/03/2017 - Il sito si finanzia con gli abbonamenti dei medici inserzionisti e non riceve finanziamenti dalla pubblicità o dalla visualizzazione di contenuti commerciali.
Il contenuto editoriale del sito non è influenzato dalle fonti di finanziamento.