Salve a tutti, Sono nuova mi sono iscritta perché vorrei dei pareri sulla mia situazione. Sono una giovane studentessa prossima alla laurea triennale, soffro di ansia da quando ne ho memoria (ero la classica bambina che vomitava prima delle interrogazioni alle elementari, anche se poi ero la classica "secchiona"), nell'ultimo anno di liceo questi disturbi sono aumentati e sfociati in attacchi di panico, che mi hanno seguita anche nel primo anno di università (che sto frequentando fuorisede). Dal secondo anno ad oggi sono altalenante, alterno alti e bassi, i bassi soprattutto in corrispondenza degli esami (ansia da prestazione) e dei frequenti litigi con mia madre. Sono in cura da una psicoterapeuta che sotto mia richiesta non mi ha prescritto psicofarmaci ma solo aiuti naturali (sedivitax gocce e rescue remedy). La cosa che al momento mi affligge è questa: sto vivendo dei giorni di grande ansia e tristezza e mi sento incompresa dalle persone che mi amano. Mia madre si arrabbia moltissimo al telefono, mi urla che se voglio smettere di studiare sono libera, che ho scelto io di fare l'università, che sono matta e mi ricovereranno con il TSO. Il mio ragazzo (che vive insieme a me ed altri due coinquilini) sembra più comprensivo ma tende un po' a minimizzare ("Ma dai che vuoi che sia, è solo un esame, li hai passati sempre bene, andrà bene, che ti agiti a fare, vedrai quando dovrai lavorare...") io immagino che lo faccia con buone intenzioni, voglia mostrarmi che sto drammatizzando eccessivamente la situazione, ma vorrei che lui è mia madre capissero che non è una cosa che faccio intenzionalmente. Sono veramente agitata, ho davvero la tachicardia, mi sento davvero la nausea perenne... e so benissimo che non ne vale la pena, mA purtroppo non posso farci nulla. Questa situazione purtroppo è frustrante mi sento incompresa e le mie ansie peggiorano, temo che un giorno lui si stuferà di me e che non avrò mai un bel rapporto con mia madre. Come posso far capire loro quello che sto vivendo?
FINOCCHIARO
Utente di ABCsalute.it
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Salve, in effetti dalle sue righe emerge sofferenza rispetto l'incomprensione che sente da parte delle persone a lei care, proprio quelle che le dovrebbero stare più vicine. Mi limito ad invitarla, visto che fa già una psicoterapia, ad affrontare questa tematica piuttosto relativa all'intimità, alla condivisione con i nostri cari che spesso è' punto di partenza delle ansie con cui ci si relaziona nel mondo esterno, tutti i giorni Buon lavoro
Gentile dottoressa, la ringrazio per la sua risposta. In effetti sto affrontando questa tematica con la psicoterapeuta. Diciamo che ho scritto su questo forum più che altro per "confrontarmi" con altre persone che hanno vissuto o stanno vivendo situazioni simili. Oggi dopo l'ennesima discussione con mia madre sono davvero triste, mi sento sola, come se nessuno potesse capirmi. Questo ovviamente si ripercuote sulla mia concentrazione a livello di studi, il ché fa aumentare l'ansia... mi sembra una specie di circolo vizioso infinito!
Dott.ssa Caterina Romagnoli
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Gentile signorina, sicuramente sta trattando le sue problematiche con la sua psicoterapeuta che riguardano le sue ansie nei confronti degli esami e forse in altre circostanze, e certamente chi le sta vicino non comprende in profondità le sue difficoltà e tende a minimizzare, mi limito a suggerirle una riflessione e a porsi alcune domande: che significato riveste per lei un esame? la comprensione dei suoi problemi la richiede solo dai suoi familiari? Sarebbe possibile per lei considerare che forse i suoi familiari non siano in grado di comprenderla? Cordiali saluti
Dott.ssa Rita Madonna
TL143 Medico di ABCsalute.it
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Gent.ma signorina, Sono d'accordo con la collega che le suggerisce di non aspettarsi particolare aiuto dai familiari che sembra non siano in grado di capire la reale entità del suo problema, ma di affrontare in psicoterapia, come credo stia facendo, le motivazioni profonde della sua ansia, che a quanto lei stessa dice hanno una radice antica. Al limite potrebbe prendere in considerazione l'idea di una terapia familiare che coinvolga i suoi familiari e li coscientizzi rispetto al problema. Un caro saluto. Rita Madonna
_________________ Rita Madonna - Psicoploga-Psicoterapeuta
Ciao! anch'io ho sofferto di ansia e depressione e per diversi anni ho assunto antidepressivi, tipo diazepam, alprazolam, penso che si puo uscire dalla depressione con i farmaci, senza psicologi e psichiatri. Puoi provare diazepam, è una medicina ritenuta basilare dall'Organizzazione mondiale della sanità ed è inclusa nella lista di farmaci essenziali per trattare i disturbi d'ansia, attacchi di panico e gli spasmi muscolari, io ho preso e sono contenta, ma ci vuole la ricetta o altrimenti puoiprendere su questo sito europea, pharmacy-weightloss.net perche vendono prodotti di buona qualita e sono seri. Allora in bocca al lupo!)
dolcevita101
Utente di ABCsalute.it
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Xanax è l'unico che mi ha davvero aiutato. Soffro da tanti anni di forti disturbi d'ansia e ho assunto lo Xanax un sacco di volte negli ultimi 5 anni. Mi sono fatto prescrivere sempre le compresse (quelle da 0,25 mg., insomma, le più "leggere") l'acquisto sempre online senza ricetta su http://www.pharmacy-weightloss.net anche con lo sconto del 50% , trovo che faccia un lavoro semplicemente incredibile. Non lo cambierei con nient'altro.
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