Salve, spero di riuscire ad essere chiara. Dopo il diploma ho fatto dei corsi specifici e ho lavorato all'estero per un paio di mesi. A 20 anni mi sono iscritta all'università ad un corso sperimentale creativo che non mi piaceva per diverse ragioni, ma sopratutto perché non riuscivo a creare, mentre prima mi veniva spontaneo. A un anno e mezzo mi ritiro perché qualcosa non andava, non mi riconoscevo più. Ma mio padre mi disse di iscrivermi ad un altro corso, di non rinunciare ancora. Purtroppo le sue ragioni non erano incoraggianti, lui voleva un trofeo da esibire, anche se non lo pensava con cattiveria, ma questa cosa mi pesava parecchio. Oltretutto i miei mi hanno mantenuta per gli studi e mi sentivo in debito. Così a 22 anni mi sono iscritta ad un nuovo corso e ho iniziato ad essere completamente apatica, a esclusione dell'emozione della paura. Dovevo sforzarmi di essere felice, triste o arrabbiata. Facevo fatica a ragionare, mi sentivo un vegetale. Ho perso entusiasmo per tutte le mie passioni, per i viaggi, le letture, la musica, i disegni. Le difficoltà erano palesi e lo studio ne ha risentito tantissimo. I voti erano alti e bassi e non a causa dei prof o delle materie. Non ero motivata, ma ho provato in tutti i modi a convincermi che era ciò che io volevo. Ho iniziato a vedere un medico specialista ma in 3 anni la situazione non è migliorata. Ho perso il controllo, studiavo come una pazza senza assimilare nulla e ho preparato almeno due volte ogni esame senza mai arrivarci preparata. Ci sono stati diversi esaurimenti con forti crisi di pianto, difficoltà a mangiare e impossibilità a dormire. Arrivavo a rinunciare agli esami perché non mi reggevo in piedi. L'unica cosa che dovevo fare era studiare e non ci riuscivo e per me era una mazzata. Continuavo a sentirmi sprofondare. Nonostante questo in 3 anni ho quasi finito tutti gli esami. Ora ho 25 anni e mi manca un solo esame, ma l'ho provato a dare già 3 volte e sono stata bocciata perché o entro nel panico e non mi ricordo neanche come mi chiamo o sono talmente insicura che il docente neanche mi ascolta. Purtroppo la materia è diritto privato, dunque un esame piuttosto grosso e il nostro docente è molto lunatico e boccia a simpatia. Dovrei arrivare sicura, determinata e preparatissima. Ma ho riprovato a dare quest'esame sia a giugno sia a luglio ed è andata male. Volevo ritentare a settembre ma dall’ultima batosta non sono più riuscita ad alzarmi. Non faccio altro che sentire “ma quando ti laurei? Ma stai ancora studiando?”, vedo chi ha iniziato con me laurearsi, anche quelli che erano più in difficoltà. Ed io mi sento schiacciare. Sono 5 anni che non mi riconosco, che ho perso me stessa e sono 3 anni che mi sento sfinita, che piango, non riesco a guardarmi allo specchio e ad uscire senza sentirmi in colpa e ora mi sento una totale nullità. A 25 anni ancora non ho preso una laurea triennale, non ho esperienza lavorativa, non ho qualità, non sono adulta, non so quale strada vorrei intraprendere, non so nulla di me se non che sono un totale fallimento e un grosso peso. Dovrò competere con ragazze più giovani e molto più preparate e spigliate e con i problemi lavorativi di oggi sarà un miracolo se troverò un posto come lavapiatti da qualche parte, per cui la mia laurea dunque non serve. So di essere stupida a pensarla così e che i problemi nella vita sono altri, so che non dovrei arrendermi e che sembro una frignona e basta. Sono la prima a dirmi “smettila, alzati e fai qualcosa!”. Ma poi fisso il muro e non agisco. Sento che la mia testa non funziona, che nonostante tutti i miei sforzi io non riesco a servire a nulla. E anche se ho provato a cambiare tante volte, non ci sono riuscita. All'inizio di agosto avevo deciso di prendermi due mesi di pausa dallo studio, per rilassarmi e provare a studiare per il prossimo appello. E' stata una decisione difficilissima, ho pianto per vari giorni perché purtroppo non ho altro modo di sfogarmi. Ma nel frattempo ho cambiato idea ogni 30 minuti, non sono mai stata tanto indecisa. Prendo in mano il libro, ma mi ritrovo a fissare le parole al posto di assimilarle. I contenuti mi sono chiari e non ho bisogno di ripetizioni per capirli. Ho provato a ripetere con altri ragazzi ma senza riuscirci. Lo sforzo di cercare di ricordare qualcosa mi faceva venire un gran mal di testa e dopo un'ora non ne potevo più. Purtroppo per settembre il tempo per ripetere è preciso al secondo. Se riuscissi ad usare la testa potrei farcela, ma sono 4 giorni che provo a studiare e non ci riesco perché mi incanto. Passano le ore ed io non ho girato pagina neanche una volta. Perché allora non rimando e basta? Perché mi sento una perdente, una che si arrende subito. So quanta fatica e quante lacrime ci sono state per riuscire a giungere a questa decisione, ma non posso fare a meno di dirmi che sono una merda, che dovrei vergognarmi. Poi se rimando non mi laureo di sicuro prima di febbraio. E’ un tempo lunghissimo e ho già 25 anni. Mi sento crollare. E se poi mi prendo questi mesi e non riesco comunque a studiare più avanti? O a rilassarmi? Io non sono molto brava a farlo. Sono nervosa di natura e penso costantemente a come recuperare quello che ho sbagliato, a come sentirmi migliore di quello che vedo. E così dall’inizio di agosto siamo a fine mese ed io ancora non ho preso una decisione e sto diventando matta a sentirmi così sballottata dai miei pensieri. Passano i giorni e i mesi ed io sono ancora così. Cosa devo fare? Non riesco a decidermi! Non ci riesco proprio! Tutti quelli che mi stanno vicino mi dicono di rimandare perché non faccio altro che piangere e sentirmi sfinita. Tremo molto, durante la notte mi sveglio tutta sudata e con il cuore a mille per la paura di sbagliare, di fallire o di non passare l’esame, sto perdendo tantissimi capelli e ho continui sbalzi d’umore. Un momento prima mi faccio due risate, quello dopo piango a singhiozzi. Il mio istinto mi dice “prenditi questa benedetta pausa” perché in questi ultimi 5 anni le mie pause (max una settimana) consistevano nel pulire casa (vivo da sola e lontano dalla mia famiglia) e sistemare tutto il casino che avevo lasciato studiando. Ora continuo a chiedermi cosa devo fare, come posso decidermi e non tornare indietro perché questa indecisione mi sta facendo ammattire e non ero mai stata così! Non posso passare altri giorni a prendere il libro e poi a riporlo, non posso continuare a sentirmi una merda se decido di rimandare. Cosa devo fare?
Dott.ssa Caterina Romagnoli
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Gentile signorina, è stata molto chiara nel descrivere i suoi anni di studi universitari molto faticosi e stressanti per ciò che lei stessa ha dichiarato: " lui (suo padre) voleva un trofeo da esibire, anche se non lo pensava con cattiveria, ma questa cosa mi pesava parecchio..." e per tutto ciò che ne consegue (sensi di colpa, non sentirsi all'altezza ecc. ) Oggi si trova a dover superare l'ultimo esame e poi..la tesi..la laurea ..quali aspettative per il post laurea? Certamente un traguardo importante che la farà entrare nel mondo del lavoro ...degli adulti....quali sono le sue paure? Potrà parlarne con qualcuno? forse così potrà allentare anche la tensione e l'ansia dell'ultimo esame. Le suggerisco di affrontare le sue paure che sono - penso - molto più grandi e complesse del suo ultimo esame. comprensibili In bocca al lupo per tutto!
Gentile ragazza, ogni persona è unica ed è sempre molto difficile far rientrare la sintomatologia presentata in un quadro diagnostico che è pur sempre un'astrazione teorica. Tuttavia, la situazione che lei descrive in modo approfondito è molto frequente tra gli studenti; c’è anche chi abbandona per poi ripensarci, molti anni dopo. Lei descrive un conflitto lacerante: studiare per sé, seguire le proprie passioni, diventare indipendente, assumersi tutte le responsabilità (anche quella di inseguire un lavoro) oppure farlo per essere "un trofeo " narcisistico da esibire. Non più ciò che lei è e vorrebbe essere, ma una maschera sociale. Ora, lei studia per se stessa? Scrive che è seguita da un medico specialista, ma sta facendo una psicoterapia?
Dr Caterina Prioreschi
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Hai una grande confusione in testa e nel cuore. Hai bisogno di uno/a BRAVO/A PSICHIATRA PSICOTERAPEUTA ad indirizzo psicodinamico. Necessiti di una diagnosi, di psicofarmaci di supporto e di una guida che capisca le tue dinamiche INCONSCE
Ringrazio tutte e sì ho fatto e faccio psicoterapia, ma per varie vicissitudini è stata più volte interrotta. Ora studio per finire, perché devo prendermi quel pezzo di carta e togliermi questo peso. Però anche se non vedo l'ora di finire e ricominciare a sentirmi più viva, lo studio non migliora e resta impossibile. Con gli psicofarmaci ho avuto già delle esperienze che sono state molto spiacevoli, ma sicuramente perché quelli indicati non sono erano adatti a me. Vorrei davvero poter cambiare questa situazione, ma nonostante i tentativi sembra che qualcosa in me non funzioni e non riesco a fare i passi giusti per andare avanti e diciamo "svegliarmi".
Dr Caterina Prioreschi
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Sei sicura di voler VERAMENTE modificare la tua situazione?
Sei sicura di voler VERAMENTE modificare la tua situazione?
Si, più di ogni altra cosa. Dall'ultimo messaggio che ho scritto ho provato ad apportare alcuni importanti cambiamenti nella mia vita sperando di ritrovare un po' di entusiasmo e di non abbattermi, ma la mia memorizzazione e concentrazione sono rimaste disastrose. E' come se tutto ciò che faccio per ottenere dei risultati positivi, nello studio e in me, sia assolutamente inutile a quello scopo. Provo a reagire, ma non serve a nulla e più vedo che non va più torno a sentirmi abbattuta!
Dr Caterina Prioreschi
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Sarà molto difficile che tu possa farcela da sola. Di primo acchito sembrerebbe una nevrosi di scacco. "Conosci te stesso" è possibile solo conoscendo il proprio inconscio che molte volte è totalmente diverso da ciò che crediamo coscientemente. Pensaci.
Om Shanti. In Indiano significa "Pace" sia fuori di noi che dentro in ogni senso!
Conoscere se stessi si può! Non direttamente certo, ma con la pratica costante dello Yoga si possono superare momenti di difficoltà in brevissimo tempo. Si rinforza il corpo, lo si nutre di energia vitale, si prende consapevolezza dei propri limiti e li si accetta per migliorare. Ad ogni lezione ci si apre di più alla vita e la Gioia di vivere prende spazio a quell'inutile continuo pensare a cose veramente inutili che ci fanno stare male. Il mio consigli quindi è: Cerca una buon Centro Yoga nella tua città, iscriviti, sii regolare per alcuni mesi ed in breve tempo ritroverai una immensa gratitudine verso te stessa e la vita! Non avrai bisogno di medici o terapie strane e sarai tu stessa fautrice della tua felicità. Hari Om Tat Sat
Dott.ssa Giovanna Maria Nastasi
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Gentile Eureka, credo tu abbia un grande bisogno di essere aiutata. Dici che fai psicoterapia, ma saltuariamente, e che hai assunto farmaci sbagliati. Non hai trovato chi possa aiutarti davvero e mi sembra che in questo periodo non cerchi neanche, ti interessa solo laurearti. Se questa tua condizione emotiva non viene affrontata, dubito che tu riesca a concentrarti nello studio e a concludere. Puoi trovare uno Psicoterapeuta che sappia accoglierti, aiutarti a superare questo difficile periodo della tua vita utilizzando le terapie più adatte alla tua situazione e alla tua persona. Intanto, ti consiglio di essere meno dura con te stessa e , per quanto possibile ,non continuare a denigrarti: se non riesci a studiare non sei un' incapace, una che non vale nulla, ma solo una ragazza in difficoltà. Succede a tanti esseri umani, credimi! Hai tutta la mia simpatia dott.ssa Giovanna Maria Nastasi
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