Scritto da Scripta Firenze Agenzia di comunicazione
Pubblicato il 16/09/2015
Modificato il 07/12/2009
Il rischio di contaminazione è ampiamente diffuso. Occorre quindi impedire l’accesso, di microbi patogeni e non, alle superfici e ai substrati operativi utilizzati in ambito sanitario allo scopo di ottenere l’inattivazione microbica.
L’inattivazione microbica consiste nella soppressione dell’attività funzionale dei microrganismi. L'inattivazione si può riferire solo a quelli patogeni e il termine è molto spesso legato alla preparazione e alla conservazione di alimenti (es. nel latte pastorizzato i microrganismi patogeni vengono inattivati ma altri sopravvivono).
Metodi di inattivazione. La crescita batterica è determinata da numerosi fattori tra cui la disponibilità di acqua, di nutrienti, di sostanze antimicrobiche naturali, di pH, di umidità e di temperatura.
Si può ottenere l'inattivazione dei microrganismi con diversi metodi:
- Calore: riscaldamento o congelamento
- Radiazioni ionizzanti e non
Per usi soprattutto alimentari con:
- Alte concentrazioni saline
- Conservanti
- Atmosfera controllata
- Alte pressioni idrostatiche
- Correnti ad alto voltaggio
Le procedure per ottenere l’inattivazione microbica ed eliminare la contaminazione sono:
- La disinfezione: si adotta per distruggere o un germe specifico o in generale tutti i germi patogeni presenti in un determinato sito.
- La sterilizzazione: è una metodica finalizzata alla distruzione di tutti gli esseri viventi, patogeni e non, presenti su un determinato substrato.
- L’antisepsi o batteriostasi: serve per la neutralizzazione di una carica microbica e blocca la riproduzione anche non uccidendo il germe.
- L’asepsi: è il procedimento che impedisce la contaminazione da parte di microrganismi di substrati precedentemente sterilizzati. L'asepsi è riservata in particolare agli oggetti che fanno parte di ambienti o strutture ad alto rischio di infezione per l'uomo quale può essere un comparto chirurgico.
- La disinfestazione: è un intervento per la distruzione di ectoparassiti (es. zecche) o altre specie (topi, ratti) che sono vettori di malattie infettive.
- Enciclopedia Giuridica - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani - Ed. 2009 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
Fonti:
- Enciclopedia della Medicina Italiana - UTET - Ed. 2004 - Ideatore coordinatore scientifico Prof. Luciano Vella
- Nuova Enciclopedia Medica - Edizioni Garzanti Libri - Ed. 1987 - AA.VV.
- Trattato di Medicina Legale e Scienze Affini - Editore CEDAM - Ed. 2009 - Autori: Giusti Giusto
Per superare la contaminazione è sconsigliato lavare il materiale quando è ancora altamente contaminato, perché…(Leggi Tutto)
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