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anteus
Utente di ABCsalute.it
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Buongiorno ,
Ho 43 anni , sono alto 1,83cm e peso circa 78 kg.
A seguito incidente del 1995 , ho attualmente una condropatia tibio femorale di III/IV°( confermata a settembre 2011 da artroscopia diagnostica)
Mi è stato asportato anche il menisco mediale anteriore (2003) e , a complicare il tutto , ho un varismo di circa 5°. Tutto questo nella gamba destra.
Ho dolore non continuo , variabile come durata e intensità e non sempre localizzato ( più sovente parte interna del ginocchio come ci si aspetterebbe)
Posso sottoporre il ginocchio a camminate in montagna di ore , senza avvertire nulla , come posso invece sentire dolore camminando per soli 100 metri.
Ho consultato 4 specialisti e ho ricevuto 4 risposte diverse fra loro , se non altro per la tipologia di intervento :

1) osteotomia valgizzante con fissatori esterni + innesto meniscale
2) trapianto di cellule mesenchimali ed eventuale innesto di protesi monocompartimentale in ceramica
3) osteotomia valgizzante con cuneo interno di apertura + innesto meniscale + cellule mesenchimali
4) solo osteotomia valgizzante interna , sempre con cuneo di apertura , e basta.


Ho grande timore e vorrei evitare a tutti i costi l'uso dei fissatori esterni. Li ho già portati 7 mesi ( causa frattura tibia perone, stavolta gamba sinistra ) e so purtroppo di cosa si tratta.
Non so se , come mi è stato detto , basta ripristinare il corretto angolo tibio femorale per riequilibrare il tutto ( semplice osteotomia quindi) , od occorra ,a maggior protezione , anche un inserimento meniscale. O addirittura se tutto questo non sia sufficente e occorra anche il ripristino cartilagineo con le staminali.

Da sottolineare che il trapianto di cellule messenchimali mi è stato proposto solo dai due medici che operano in strutture private ( spese interamente a mio carico elevatissime , si parla di decine di migliaia di euro )
Pur essendo a conoscenza che tale tipo di intervento viene effettuato e coperto anche dal SSN ,caso vuole che dagli altri due medici non mi è stato proposto (...).

Non so sinceramente che scelta effettuare.
L'osteotomia , sia esterna che interna , è in ogni caso un intervento cruento che comporta anche svantaggi , e in ogni caso penso sconbussoli l'intera biomeccanica del ginocchio.

Mi chiedevo addirittura se , adottando l'uso di un qualche plantare specifico , possa io in qualche modo preservare l'equilibrio precario del mio ginocchio evitando temuti interventi.

Volevo un Vostro parere , nella speranza di poter poi essere in grado di scegliere la soluzione ottimale.

Grazie in anticipo

Alberto
 
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