FASCITE PLANTARE PROSSIMALE: Guarita in tre giorni. Prima una breve storia clinica del mio caso, poi vi descriverò il metodo grazie al quale sono guarito. Premetto che non sono un medico e non so niente di medicina. Circa questo metodo, non avevo mai letto - su Internet - che qualche medico consigliasse qualcosa di anche vagamente simile. Da anni ormai ho la sventura di conoscere bene la fascite plantare prossimale e i suoi effetti, nonchè i suoi vari e complicati e lunghi metodi di cura, tutti più o meno deludenti. Il metodo che qui vi illustro è invece straordinariamente semplice, brevissimo, e la sua efficacia è totale; nel mio caso del tutto soddisfacente. Sono un uomo anziano. Ho avuto la fascite plantare allo stesso piede e nello stesso punto per due volte. La prima volta non ho praticato nessuna cura, e mi sono tenuto questa malattia invalidante per ben due anni prima che il dolore, localizzato quasi al centro della pianta del piede, diminuisse pian piano fino a cessare, dandomi la certezza di essere guarito. Ma circa un anno più tardi, quando avevo ormai dimenticato questa malattia, ho assunto per altri motivi una pasticca di un medicinale a base di cortisone, noto per i suoi effetti collaterali, e penso sia stato questo ad aggredirmi subito il tendine plantare facendomi tornare in pieno e nel modo più doloroso la fascite plantare prossimale (con dolore al mediopiede) i cui effetti e sintomi ormai conoscevo fin troppo bene. Per oltre una settimana ho zoppicato, ed ero rassegnato a subire altri mesi di sofferenza, quando ho deciso di provare il metodo che ora vi descriverò. Dopo tre giorni sono guarito. In breve, ecco come: mi sono fatto cinque applicazioni di calore violento, eseguite col phon. Due al giorno, una la mattina e una la sera, con il phon puntato verso il punto dolente sotto la pianta del piede, alla distanza di 20 cm e per 15 minuti. Il calore era davvero al limite del rischio ustione, molto intenso, e per localizzarlo meglio sul punto voluto ho praticato un foro di 3 cm in un calzino, per non far soffrire inutilmente la pelle del piede circostante. Dopo ogni applicazione ho eseguito una pressione manuale sul punto del dolore, premendovi forte con le dita per un minuto. Alla sera del secondo giorno ho notato che mentre premevo forte con le dita il dolore spariva, ma non ci ho fatto molto caso. Inoltre, la mattina del giorno dopo il dolore era ancora forte, al punto di farmi pensare che il metodo da me seguito fosse stato una perdita di tempo. Depresso e rassegnato ho fatto una quinta e ultima applicazione col phon, e il dolore della fascite plantare è durato per tutto il resto del terzo giorno. Ma a sera, con mia grande sorpresa, mi sono accorto che il dolore era improvvisamente scomparso del tutto, e potevo camminare come se il piede fosse tornato nuovo. Vi assicuro che la guarigione è stata completa, priva di qualsiasi inconveniente collaterale. Penso di dover consigliare a chi effettuerà questo trattamento che, nei giorni successivi alla guarigione, sia necessario non sforzare troppo il piede. Ma se questo accadesse, e se tornasse un poco di dolore, sarà sufficiente effettuare un'altra singola applicazione col phon. Devo essere chiaro: essendo un profano non capisco il meccanismo di questa guarigione così rapida, e non posso consigliare questo metodo a chi avesse altri generi di tendiniti. So per certo che contro l'artrosi (spalla, gomito, mano e costocondrite) funziona perfettamente e mi ha già consentito più volte di guarire i dolori artrosici in modo durevole. Posso solo riferire i fatti e il risultato. Devo avvertire che non tutti sono in grado di usare un calore così forte, a rischio di ustione, con l'accortezza necessaria a non esagerare e farsi venire una galla, ma guarire definitivamente da una fascite plantare vale il rischio. Inoltre, si tratta di un metodo semplice, che chiunque può attuare da solo, magari applicando qualche piccola variante personale. Se qualcuno avrà (o non avrà) dei risultati, lo prego di scriverlo su questo sito.
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