Con talalgia plantare, tallonite o, in termine clinico, tallodinia si definisce una patologia infiammatoria e dolorosa al tallone, cioè a quella regione del piede che corrisponde alla parte posteriore e inferiore del calcagno, chiamata anche retropiede.
Le cause della patologia variano a seconda delle zone colpite e cioè: le zone molli (infiammazioni tendinee, fasciti, borsiti, ecc.), le zone ossee (fratture da stress, sperone calcaneare, artrosi astragalo-calcaneare, tumori, ecc.).
Non è infrequente che il dolore sopraggiunga a causa di alterazioni posturali che in qualche modo alterano l’assetto podalico e del carico su questa zona. Ciò può accadere per diversi motivi quali sovraccarico ponderale, calzature non idonee, attività sportiva intensa. Gli sport più a rischio sono la corsa, il calcio, la pallavolo, il basket, la marcia e tutte quelle discipline che comportano notevoli stress meccanici in corrispondenza della regione calcaneare. Da non sottovalutare sono quindi le scarpe utilizzate per queste attività sportive: esse devono essere dotate di uno speciale tacco, chiamato shock absorber, in grado di attenuare le vibrazioni e le sollecitazioni da impatto.
Le donne che passano da calzature con il tacco alto a scarpe basse possono soffrire di tallonite perché le sollecitazioni esercitate sulle strutture osteo-articolari e legamentose del comparto calcaneare e della caviglia variano in relazione all’altezza del tacco.
Diversi tipi di tallonite
La tallonite può essere localizzata a livello dell’arcata longitudinale, con o senza dolore concomitante al tallone, e in questo caso si parla di fascite plantare. In genere, il dolore ha origine nella parte intermedia dell’arcata e con la palpazione è possibile anche rilevare dei noduli dolenti. Il dolore in genere compare alla mattina quando si comincia a camminare per ridursi gradualmente, anche se può riprendere improvvisamente durante il corso della giornata. Una delle più frequenti cause della talalgia plantare, però, è lo sperone o spina calcaneare, una sporgenza ossea del tallone, la cui eziologia è varia, ma che si associa sempre ad una trazione continua della fascia plantare nel punto di inserzione sul calcagno che in tal modo si infiamma: ad esempio un alterato appoggio del piede durante la fase di deambulazione (pronazione); un’attività fisica ripetuta che aumenta le sollecitazioni ed eventuali microtraumi (magari svolta calzando scarpe inadeguate, strette o con bordi rigidi, o muovendosi su terreni non idonei); un particolare morfotipo podalico (piede cavo); alterazioni posturali; sovrappeso.
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