La posizione del calcagno (retropiede). Il retropiede varo è causato dalla simultanea presenza di un’articolazione sotto-astragalica vara insieme a una tibia vara.
In questo caso il calcagno, se è collocato con l’articolazione sotto-astragalica in posizione neutra, risulta in inversione. La norma ammette solo un’ inversione con un massimo di 3°- 4°, anche se c’è chi sostiene che già a 0° il calcagno possa subire traumi.
Quando comunque i valori dell’inversione vengono superati, l'articolazione sotto-astragalica compensa con un’eversione eccessiva durante la fase di carico; questa eversione può rendersi indispensabile per consentire al margine mediale del calcagno di appoggiarsi quando avviene il contatto con il suolo.
Nel caso invece di retropiede valgo, il calcagno, se collocato con l’articolazione sotto-astragalica in posizione neutra, risulta in eversione.
Il retropiede valgo è comunque una deformazione rara; più spesso infatti è la conseguenza di un avampiede varo compensato.
Il varismo dell’avampiede. La più frequente deformità composita del piede si presenta insieme al retropiede in pronazione.
Con la pronazione nella fase terminale dell’appoggio, i soggetti che ne sono colpiti presentano:
- un avampiede varo senza altre deformità
- un retropiede varo insieme a una flessione del primo raggio della pianta curabile, e quindi riducibile, e a un avampiede varo (2°-5° raggio).
La mancata pronazione durante il cammino è causata dalle deformità che seguono:
- presenza contemporanea di un avampiede valgo e di un retropiede varo
- flessione semirigida del 1° raggio della pianta e retropiede varo
- avampiede e retropiede entrambi valghi (caso raro).
Il retropiede equino. Normalmente il piede dorsi-flette durante il passo, dall’appoggio completo allo stacco dell’alluce.
Nel retropiede equino si ha invece una ridotta dorsiflessione tibiotarsica, dovuta a varie cause che richiedono tutte una compensazione.
Con il retropiede equino si possono evidenziare tre diverse alterazioni del passo:
- La deformazione più comune è quella dovuta ad un'eccessiva pronazione, per consentire la dorsi-flessione. Questa condizione sottopone il piede a un maggiore stress e la fascia plantare risulta soggetta a una sollecitazione eccessiva. La pronazione eccessiva del calcagno può causare un dolore a livello del seno del tarso.
- Nel secondo tipo di deformazione il soggetto appoggia il solo avampiede e in nessun caso l'intera superficie della pianta.
- Nella terza deformazione il soggetto estende in modo eccessivo il ginocchio per ottenere il completo appoggio della pianta.
Disturbi di lieve entità si rivelano solo con un’accentuata e prolungata sollecitazione, come la corsa o le camminate molto lunghe, o per l’insufficienza del tacco delle scarpe, ma non si verifica durante il cammino con scarpe fisiologiche e con un tacco da 2 a 4,5 centimetri.
Le terapie. Tutti questi disturbi del calcagno possono essere curati con successo rialzando il tacco e con esercizi di stretching dedicati al muscolo tricipite della sura.
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