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giuliaaaa
Utente di ABCsalute.it
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Ho finalmente deciso di scrivere la mia storia.
Non posso dire niente a nessuno, non ho mai potuto, ma davanti ad un pc è tutto più semplice.
Quando mio padre è morto,circa un anno fa, ho iniziato a digiunare,senza neanche rendermene conto. Non avevo fame,non mi ponevo neanche il problema,non mi sembrava neanche strano..
Sono dimagrita,ovviamente,tanto e in poco tempo. Circa 10/15kg. ma era come se fossi costantemente in uno stato onirico..non lo vedevo. Rispondevo al "come sei dimagrita!" con "eh sto facendo la dieta". non capivo neanche che mentivo.
Il mio ragazzo mi svegliò. mi fece guardare ed è come se mi fossi svegliata da quello stato onirico.. mi vedevo le costole,la pancia non esisteva più (sono sempre stata un po' grassottella,ma la cosa non mi ha mai preoccupato troppo) le gambe non si toccavano tra loro,anzi,c'era una bella distanza.
Mi impressionai,ma mi piacqui. stranamente mi andava bene. continuavo a non mangiare.
un pomodoro,ogni tanto,quando il mio ragazzo insisteva.
Non so bene la mia famiglia dove fosse,se vedeva e faceva finta di non vedere o se ero brava a mentire. non lo so.
dopo mesi di lavoro il mio ragazzo mi fece tornare la fame,un boccone per volta,ripresi dei kg,ma rimasi comunque troppo magra. alternavo momenti di digiuno e non.
Riniziò la scuola e stavo davvero male. Odiavo quel posto,la gente,i professori..non volevo nessuno.
un giorno svenni,non avevo forze,neanche per stare in piedi. In ospedale arrivò mia madre,mi hanno dimesso il giorno stesso dopo un paio di esami perché "andava tutto bene".
Mia madre non disse nulla.mi comprò dei jeans nuovi.
Io mi spaventai,ricominciai a mangiare. la cosa era andata troppo oltre,io sono una persona intelligente,dovevo essere normale!
ma non riuscivo più. Quando mangiavo dovevo vomitare e la cosa è andata avanti tantissimo..le abbuffate le ebbi per poco tempo,poi passarono.
Ora come ora digiuno,mangio,vomito.
Non sono più io a controllare! a volte penso di riuscirci, penso che devo mangiare,devo farlo. ma non riesco. a volte ho fame,e mi odio. Perché hai fame?! domando a me stessa.
non riesco più a stare bene.. ora ho ripreso dei kg e sto assolutamente male.. alterno giorni di completo silenzio e isolamento,dove la gente in modo facilissimo mi evita,e giorni in cui torno "normale".. anche se non so più quale sia la mia normalità.
A volte per riuscire a controllare il mio corpo guardo attentamente cosa mangiano gli altri,per dirmi che quello è il limite,se loro mangiano così anche io posso farlo..
ma una pizza,un piatto di pasta,un insalata o un pezzo di carne non sono normali per me. Sono troppo,assolutamente troppo! non si può mangiare così tanto,siamo pazzi?
ci sono momenti in cui riesco ad essere perfettamente oggettiva e a capire esattamente cosa c'è che non va,perché lo faccio e perché non mi accetto.. ma poi tutto questo sembra scomparire per fare posto a quel mostro.
Una ragazza mi ha parlato del suo problema(uguale al mio) e l'ho fatta smettere e stare meglio. Perché con lei riesco e con me stessa no? voglio accettarmi di nuovo,come prima. voglio piacermi. voglio uscire a mangiare un gelato o a fare un aperitivo con amici.
Ora che ci penso ho avuto un periodo di "anoressia" anche da piccola,verso gli 11/12 anni, finchè svenni durante una gara e tutto passò..
Aiuto..
 
Dott.ssa Rita Madonna
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Messaggi: 31
Salve Giulia,
aver trovato la forza di scrivere la sua storia è stato un passo importante, adesso deve trovare il coraggio di chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta. Lo faccia subito. Non sempre riusciamo da soli a superare un problema anche quando razionalmente ci rendiamo conto di ciò che ci sta accadendo, e non c'è da vergognarsi se abbiamo bisogno di qualcuno - che abbia la competenza per farlo - che ci indichi la via e ci sostenga nel percorso.
Un caro saluto
Rita Madonna

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Dott.ssa Carmela Bosco
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Cara Giulia, mi sembra di leggere molta solitudine nella tua lettera. La perdita di tuo padre sembra aver risvegliato un "mostro", come lo chiami tu, antico e già conosciuto in passato. Una parte di te si rende conto dell'importanza di chiedere aiuto, l'altra sembra invece non vedere la sofferenza che ti porti dentro. Un pò come la tua famiglia, che non ti senti vicina. In Italia esistono molte realtà che si occupano di disturbi alimentari (tra cui l'ABA), molte organizzano dei gruppi, che sono ottimi strumenti per una ragazza giovane come te. iniziare un persorso di consapevolezza non è facile, ma il tuo ragazzo sembra attento e premuroso ed è fondamentale non sentirsi troppo sole in questi casi. Dai fiducia alla parte di te che vuole stare meglio.

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    Dott.ssa Ornella Convertino
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    Gentilissima,
    immagino lo sforzo nel ricordare e raccontare la sua storia, con tutte le emozioni che porta con sé.
    E’ una situazione molto delicata e complessa, che vede intrecciarsi fattori legati a lei come persona, all’ambiente in cui è cresciuta, a fattori che nel corso del tempo si sono presentati e hanno avuto un impatto più o meno forte su di lei.
    Diversi sono gli elementi che andrebbero affrontati e approfonditi, dalle relazioni in famiglia, all’elaborazione del lutto del papà, al ruolo sicuramente importante del suo ragazzo, al tema del controllo sul cibo e forse su emozioni e/o parti di lei che sente “sfuggirle” di mano.
    Data la complessità e le molteplici sfaccettature della problematica, le consiglio di affidarsi ad un centro specializzato, in cui professionisti di diversi campi (psicologi, medici, dietisti) possano aiutarla ad affrontare questo momento, per elaborare in modo profondo le numerose tematiche, sciogliere i blocchi emotivi e riscoprire dentro di lei le risorse vitali, che le permettano di raggiungere un nuovo e sereno equilibrio.



    Cordiali saluti,
    Ornella Convertino

    _________________
    Dott.ssa Ornella Convertino
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    Dott.ssa Enrica Tavella
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    Cara Giulia,
    graie per aver condiviso la sua storia. E' molto coraggioso. Nel leggerla penso che lei abbia ben chiaro il problema e anche che non riesce a gestirlo da sola e questo è un grandissimo atto di coraggio :-)
    Le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta che la aiuti in questo suo percorso. Esistono anche delle associazioni che si occupano di problemi dell'alimentazione e che fanno terapie di gruppo e individuali. Una è ABA. provi a prendere informazioni e vedere il programma. Potrebbero aiutarla.
    In bocca al lupo

    Enrica Tavella

    _________________
    Dott.ssa Enrica Tavella
      16143 GENOVA (GE)
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