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Trapianto allogenico di cellule staminali: con il contributo di un donatore

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Scritto da

Scripta Firenze Agenzia di comunicazione


Pubblicato il 16/09/2015

Modificato il 21/06/2010

Il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche (TCSE) prevede il contributo di un donatore terzo.

 

Il sistema emopoietico. Il trapianto allogenico di cellule staminali non sostituisce solo temporaneamente le cellule staminali che devono produrre il sangue ma modifica definitivamente il sistema emopoietico e immunitario del ricevente rendendolo identico a quello del donatore.

 

Il trapianto allogenico di cellule staminali provoca intolleranze più frequenti, mentre i casi di recidiva della malattia di base sono molto più rari. Comunque un trapianto allogenico in ogni caso offre possibilità superiori di guarigione rispetto al trapianto autologo.

 

Sono controindicazioni la presenza di una malattia resistente alla terapia, una forte debilitazione preesistente dovuta a chemio o radioterapia, gravi patologie collaterali o complicanze come ad esempio infezioni fungine generalizzate. Queste emergenze impongono una valutazione attenta dei rischi e dei possibili benefici del trapianto.

 

I donatori. I possibili donatori per un trapianto allogenico sono:

 

i gemelli monozigoti. Le loro cellule staminali sono geneticamente identiche e il sistema immunitario del fratello ricevente le riconosce come proprie. Di norma, il trapianto tra fratelli gemelli (chiamato anche trapianto singenico) non pongono problemi di sorta.

i fratelli con HLA identici. Ogni individuo eredita una serie di antigeni HLA dalla madre e una dal padre che la genetica colloca in quattro classi di antigeni HLA. La probabilità quindi che un paziente abbia un fratello o una sorella della stessa classe di antigeni HLA è una su quattro.

I familiari parzialmente istocompatibili. I potenziali donatori possono essere anche gli stretti congiunti a condizione che possiedano un aplotipo HLA totalmente o parzialmente compatibile. Se donatore e ricevente si differenziano unicamente per un antigene HLA, pur presentando un maggiore rischio di complicanze, il trapianto può portare alla guarigione del paziente. Se le differenze sono maggiori crescono le complicazioni.

Donatori non consanguinei. In tutto il mondo sono sempre più numerose le persone sane disposte se necessario a salvare la vita a un malato donandogli cellule staminali emopoietiche. È stata creata un banca dati dei donatori potenziali. In Europa centrale le probabilità di reperire un donatore idoneo nell’arco di sei mesi si aggirano attorno al 60%.



Fonti:

- Enciclopedia Giuridica - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani - Ed. 2009 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina Italiana - UTET - Ed. 2004 - Ideatore coordinatore scientifico Prof. Luciano Vella
- Nuova Enciclopedia Medica - Edizioni Garzanti Libri - Ed. 1987 - AA.VV.
- Trattato di Medicina Legale e Scienze Affini - Editore CEDAM - Ed. 2009 - Autori: Giusti Giusto





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