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Omicidio o suicidio: lo stabilisce la Medicina forense

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Scritto da

Scripta Firenze Agenzia di comunicazione


Pubblicato il 16/09/2015

Modificato il 03/12/2009

Nell’analisi di eventi traumatici da asfissia la Medicina forense è sollecitata a definire se si tratti di omicidio o suicidio.

 

L’impiccagione. È un’asfissia meccanica violenta, dovuta per lo più a suicidio.
Avviene con un laccio attorno al collo, messo in tensione dal peso del corpo.
Lascia caratteristiche lesioni al collo: il solco è obliquo, disegualmente profondo e interrotto in corrispondenza del nodo scorsoio.
Altre lesioni all’interno del collo sono: emorragie sottofasciali, talvolta strappi vascolari, raramente lesioni della laringe e dell’osso ioide.
Lesioni più gravi, anche a carico della colonna cervicale, si hanno nelle impiccagioni giudiziarie, cioè quando la persona precipita da una certa altezza e la caduta è bruscamente fermata dal laccio.

 

Lo strozzamento. È l’impedimento alla penetrazione di aria nei polmoni con la compressione del collo della vittima da parte di un aggressore che usa una mano, entrambe le mani, l’avambraccio ovvero qualsiasi altra parte del corpo per compiere il suo omicidio.
Nella compressione esercitata la laringe è occlusa dallo schiacciamento della cartilagine tiroidea sulla colonna vertebrale.
Contestualmente si verifica un mancato afflusso di sangue al cervello, determinato dalla chiusura dei vasi del collo (prima le vene giugulari e poi le arterie carotidi).

 

Lo strangolamento. È l’azione che impedisce la penetrazione di aria nei polmoni attraverso la compressione del collo della vittima dell’omicidio attuata mediante un laccio o altro mezzo idoneo (corde, cravatte, calze, sciarpe, cinture, fili di qualsivoglia natura).
È tipico un solco in corrispondenza dei punti ove ha agito il mezzo.
All’autopsia si possono evidenziare emorragie a carico dello strato sottocutaneo, della muscolatura del collo e della tonaca avventizia (parte esterna) delle carotidi.
Si possono riscontrare la lacerazione della tonaca intima (parte interna) delle carotidi (segno di Amussat), la rottura dei corni dell’osso ioide, la frattura delle lamine della cartilagine tiroidea e cricoidea.



Fonti:

- Enciclopedia Giuridica - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani - Ed. 2009 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina Italiana - UTET - Ed. 2004 - Ideatore coordinatore scientifico Prof. Luciano Vella
- Nuova Enciclopedia Medica - Edizioni Garzanti Libri - Ed. 1987 - AA.VV.
- Trattato di Medicina Legale e Scienze Affini - Editore CEDAM - Ed. 2009 - Autori: Giusti Giusto





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