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Il piede diabetico, frequente nella terza età, può impedire la deambulazione.


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Il piede diabetico, patologia impegnativa. Nel caso del piede diabetico tipico della terza età il Podologo riveste un ruolo particolarmente significativo e spesso decisivo, sotto il profilo sia preventivo e sia terapeutico.

Si tratta di una patologia che spesso può avere gravi conseguenze perché la sua degenerazione è in grado di portare persino all' amputazione .

E quindi è indispensabile un approccio in larga parte assistenziale nei confronti del piede diabetico che nel nostro paese è diffuso in modo drammatico anche perché spesso viene trascurato.

 

Prevenire il piede diabetico. Una volta rilevata la condizione sospetta di piede diabetico con un'osservazione visiva attenta e competente, è opportuno eseguire uno screening di prevenzione allo scopo di determinare i fattori di rischio come ad esempio una neuropatia periferica o una vascolopatia o anche solo condizioni fisiologiche alterate che suggeriscono di approfondire la diagnosi.

Uno degli scopi è evitare che si formino ulcere alle dita e alla pianta del piede causate dalla neuropatia periferica ed eventualmente curarle.

Anche in questo, come in altri casi, può essere risolutivo adottare ortesi in silicone personalizzate per alleggerire le zone soggette a un carico eccessivo.

Queste particolari zone si rilevano con un attento esame obiettivo utilizzando il podoscopio e il rilevamento baropodometrico.

Per quanto riguarda le ulcerazioni, a seconda del tipo, il Podologo adotta medicazioni specialistiche e attiva quindi un iter assistenziale sino alla guarigione completa, mantenendosi sempre in stretto rapporto con il Medico di Medicina Generale e con il Diabetologo.

L’A.I.P. a questo proposito mette a disposizione degli associati una vasta documentazione sulla casistica dei trattamenti che hanno avuto un esito favorevole.

È visibile anche un interessante corredo fotografico.

 

Quando il piede invecchia. Dall'inizio del secolo precedente nonostante gli eventi bellici, il numero degli anziani è progressivamente aumentato.

Nel nostro paese, sulla base del censimento più recente, coloro che hanno superato i 65 anni sono oltre 11 milioni e rappresentano il 18,7% della collettività.

Queste persone della terza età desiderano legittimamente avere una vita attiva e socializzata e hanno bisogno di muoversi in modo disinvolto.

Infatti il movimento autosufficiente è una delle condizioni essenziali per ogni tipo di attività sia personale sia allargata.

Secondo i dati diffusi dall'ufficio statistico USA le malattie agli arti inferiori sono la ragione primaria che limita il movimento degli anziani.

Dalle condizioni critiche dei piedi infatti possono derivare situazioni analoghe lungo tutto l’arto inferiore che colpiscono le ginocchia, le anche e la zona sacrale menomandolo e riducendo quindi la sua funzionalità.

Tra coloro della terza età che chiedono assistenza il 25% si trova in condizioni di non poter più camminare o di poterlo fare solo con il sostegno di particolari attrezzature o con la collaborazione di terzi, specie nel caso siano affetti dal piede diabetico.

 

L'assistenza podologica. Il piede viene definito, tra l’altro, come specchio della salute perché è rivelatore dell’esistenza di malattie sistemiche che interessano tutto l’organismo.

Il Podologo anche solo con una prima analisi può essere in grado di rilevare la presenza di malattie come il l' artrite , le vasculopatie, o il diabete che soprattutto nella terza età può dare origine al piede diabetico.

Alcune tra le evidenze rivelatrici di una patologia del piede sono la pelle secca, le deformità delle unghie, l'irritazione diffusa, la sensibilità al freddo e il torpore.

Anche se si presenta uno solo di questi sintomi è importante farsi visitare dal Podologo, l’unico competente per scongiurare l’insorgere di una malattia podalica.

Pubblicato il 29/11/2011

Modificato il 29/11/2011

Fonti:

Benedetto Leone e Rocco Menechella Ufficio Stampa e Comunicazione Associazione Italiana Podologi - Per Approfondire Vedi Link


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