L’ alluce valgo . Per le principali malattie del piede l'intervento del Podologo è particolarmente rilevante e si esplica in diverse tipologie di protocolli terapeutici.
Per quanto riguarda in particolare l’alluce valgo va sottolineato che solo il Podologo è in grado di frenare l’evoluzione negativa del valgismo e dei gravi disagi da esso provocati.
A questo fine egli propone, oltre a particolari esercizi fisici, anche l’uso di plantari eseguiti su misura.
Nel caso che l’alluce valgo dia luogo a un' infiammazione dell’ escrescenza o esostosi , detta comunemente cipolla o patata, per evitare la formazione di ulcere causate dallo sfregamento di questa protuberanza con la scarpa, vengono adottate preferibilmente delle ortesi in silicone realizzate ad hoc.
Con queste procedure terapeutiche, suggerite dal Podologo per superare la deformazione dell’alluce valgo, in molti casi si è avuto modo di evitare l'intervento chirurgico.
L’ unghia incarnita . Una patologia del piede molto diffusa è l’onicocriptosi, ovvero l’unghia incarnita. Questa condizione dell'unghia è causata spesso dalle calzature usate dai giovani che si rivelano in grado di favorire un'eccessiva sudorazione del piede.
L'intervento del Podologo mira a togliere il frammento d’unghia che spesso determina infezioni nell’area circostante.
Sono anche adottati metodi che, consentendo di riposizionare l'unghia, non rendono necessario un intervento chirurgico.
La spina calcaneare. Un altro caso, che rende indispensabile il ricorso al Podologo, è quello riguardante la spina calcaneare che quando s’infiamma provoca forti dolori al tallone tanto da ridurre drasticamente la possibilità di camminare come può avvenire anche in alcuni casi di alluce valgo.
La spina calcaneare è una delle malattie del piede che può essere evidenziata solo con un esame radiografico di entrambi i piedi perché frequentemente è bilaterale.
Dopo aver accertato la reale presenza di questa sorta di uncino cresciuto nel calcagno , il Podologo mette a punto dei plantari su misura per alleggerire la pressione sul punto dolente, soluzione che nella maggioranza dei casi (circa 90%) risulta quella giusta.
Qualora questa terapia non fosse efficace perché ormai il dolore è diventato cronico per il ritardo con cui il paziente si è rivolto al Podologo, si propongono terapie antinfiammatorie come quella con le onde d’urto (particolarmente efficace) o altre che inducono energia nei tessuti.
Pubblicato il 29/11/2011
Modificato il 29/11/2011
Fonti: Benedetto Leone e Rocco Menechella Ufficio Stampa e Comunicazione Associazione Italiana Podologi - Per Approfondire Vedi Link
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