La morfologia del piede cavo. Il cavismo è caratterizzato da tipologie diverse di deformazione che presentano difficoltà nella diagnosi perché spesso possono essere confuse con altre alterazioni del piede. Questo comporta problemi anche per quanto riguarda l'identificazione del giusto ed efficace trattamento necessario.
Consideriamo quindi:
1° Il piede cavo varo
2° Il piede cavo valgo
3° Il piede cavo con tallone a piombo
4° Il piede pre-cavo
5° Il piede cavo stabilizzato compensato.
1° Il piede cavo varo: si presenta con la forma tipica del cavismo di origine neurologica ma è molto raro rispetto alle altre forme.
Ha una pronunciata contrazione “a griffe” delle dita, un avampiede in adduzione (atteggiato verso l’interno) rispetto al retropiede, il bordo laterale convesso e il bordo interno concavo.
È detto Piede Torto Varo Equino.
2° Il piede cavo valgo: di questo tipo di cavismo ci sono due varianti:
A) Piede cavo valgo tipico: è il caso della parte prevalente dei piedi cavi e viene considerato una tappa per la successiva formazione del piede piatto.
La ragione è evidente, infatti durante la trasformazione del calcagno in valgo, l’apofisi (parte terminale dell’osso) anteriore spinge in alto l’osso di sostegno dell’astragalo (il sustentaculum tali) causando la tensione del muscolo peroneo lungo e provocando un cavismo anteriore che si rileva dalla striscia laterale dell’impronta che è sottile o mancante.
B) Piede cavo a bordo interno convesso: è simile al precedente, ma presenta un valgismo più marcato al punto che la forma del piede e il suo bordo laterale assente sono simili a quelli di un piede piatto.
In età adulta questa tipologia si trasforma in un piede cavo scomposto e disarticolato che tende a diventare piatto.
3° Il piede cavo con tallone a piombo: siamo di fronte a una fase di partenza della formazione di cavismo che vede una perdita limitata del livellamento.
Quando l’articolazione sottoastragalica non si blocca, questo tipo di piede cavo si può trasformare progressivamente in piede cavo valgo e varo.
4° Il piede pre-cavo: è caratteristico dell’età adolescenziale durante la quale frequentemente si presentano delle metatarsalgie (dolori al metatarso) durante il movimento che si dissolvono durante il riposo.
Sotto il profilo clinico la deambulazione non rivela alterazioni, la calzatura presenta un’usura sul bordo esterno della pianta e con una radiografia sotto carico si evidenzia un angolo di Costa-Bertani (angolo della volta del piede) ridotto solo di poco rispetto ai 125° normali.
Questi dati clinici incerti inducono spesso a confondere il piede pre-cavo con un piede piatto e si rischia, trattandolo come tale, di farlo degenerale in breve tempo in un vero e proprio piede cavo.
5° Il piede cavo stabilizzato compensato: è il caso del piede pre-cavo quando diventa stabile (strutturato).
Nell’adulto questa condizione provoca sofferenza specie nell’area del metatarso; i dolori sono variabili e imprevedibili perché possono dipendere anche solo da piccoli movimenti incauti o involontari.
Il fotopodogramma rivela un’impronta che presenta un istmo rettilineo e lungo, con un’accentuazione evidente dell’osso stiloide del V metatarso.
In pratica abbiamo un piede cavo che ottiene la riduzione dello slivellamento con molteplici torsioni dell’articolazione. (Fig.2)
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