LA CLASSIFICAZIONE DEL PIEDE CAVO IN RAPPORTO AL PIANO SAGITTALE (passando da davanti a dietro divide la parte destra del corpo da quella sinistra) prevede:
A) piede cavo anteriore
B) piede cavo posteriore
C) piede cavo misto.
A) Piede cavo anteriore: si ha quando l'avampiede è slivellato rispetto al retropiede, (calcagno); la paletta metatarsale (la parte esterna dell'articolazione) è posta in posizione accentuatamente verticale e crea quindi uno squilibro tra astragalo e calcagno e la posizione "a griffe" delle dita.
Il piede cavo ha prevalentemente lo sviluppo di seguito indicato:
I stadio
è rappresentano dal Piede Cavo Anteriore Mediale.
Questo si evidenzia con la prima testa del metatarso abbassata, il che provoca l'appesantimento, l'ipercheratosi (aumento eccessivo dello strato epiteliale della cute) e una frequente posizione "a griffe" dell'alluce.
II stadio
è rappresentato dal Piede Trasverso Cavo.
Questo si determina quando la malattia dell'avampiede porta a camminare poggiando in modo abnorme sul bordo esterno della V testa del metatarso (che termina con il 5° dito) e anche per la spinta provocata dal terreno sulla parte sporgente della I testa del metatarso.
Sotto le due teste (I e V) del metatarso sono presenti duroni che di solito fanno male.
III stadio
in presenza del I metatarso varo o della contrazione “a griffe “eccessivamente pronunciata, il carico poggia in maniera accentuata sotto le teste metatarsali centrali e così si avrà, anziché un avampiede Piatto Trasverso, un Piede Cavo con un sovraccarico distribuito pariteticamente su tutte le teste dei metatarsi.
Questi stadi possono portare a un punto di non ritorno, oppure può verificarsi l’insorgere di un diverso schema con dolori al metatarso imprevedibili e persistenti.
B) Piede cavo posteriore: è rappresentato dal Piede Cavo Talo, dovuto alla paralisi del muscolo Tricipite surale da cui deriva una riduzione eccesiva del rigonfiamento (tuberosità) protettivo posteriore del calcagno; il calcagno posteriore è separato da quello anteriore da un profondo solco.
Ciò determina un forte sbilanciamento del sistema Achilleo-Calcaneo-Plantare.
C) Piede cavo misto: si verifica quando il pilone anteriore e quello posteriore contribuiscono a determinare la deformità.
Il piede diventa tozzo al punto da essere chiamato “Piede Cubico”; è presente in alcune forme di Piede Equino-Cavo caratterizzate dall’allungamento del tendine d’Achille, o anche come un esito neurologico (Piede di Charcot - Marie - Tooth).
LA CLASSIFICAZIONE DEL PIEDE CAVO IN FUNZIONE DEL PIANO TRASVERSALE (il piano orizzontale che separa la parte superiore del corpo da quella inferiore) lo esamina:
A) secondo la direzione del tallone
B) nella porzione media del tarso
C) a livello delle dita.
A) Secondo la direzione del tallone:
1) Varismo del retropiede: spesso deriva da uno spostamento in verticale della I testa metatarsale che poggiando sul terreno forza il retropiede provocandone la rotazione, o quando si ha un’ipertonia dei muscoli Tibiale Anteriore e Posteriore. Questa deformità viene definita come Piede Cavo Varo.
2) Valgismo del retropiede: quando si ha un rilevante valgismo del calcagno questo trascina in pronazione (verso l’interno) anche l’osso cuboide, sollevandolo dal suolo in modo simile a quello di un vero piede piatto.
In questo caso il Piede Cavo Valgo in un’immagine podografica appare come un Piede Cavo, ma ha un comportamento funzionale come un Piede Piatto.
B) Nella porzione media del tarso: questa alterazione si può valutare dall’apice dell’arcata e dalla zona dell’appoggio plantare.
Va considerato come un Piede Cavo al I o al II stadio attraverso la valutazione dell’istmo (la parte centrale del bordo laterale del piede).
Se è inferiore a 1/3 dell’avampiede il caso è meno grave, se è completamente assente il caso è più grave.
C) A livello delle dita: è determinante il giudizio sulla condizione “a griffe” delle dita e cioè se le riguarda tutte e 5 oppure solo l’alluce.
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