Una soluzione per il panico

Vorrei sapere come posso curare le crisi di panico che mi assalgono da un annetto a questa parte: ho sentito parlare di terapie non farmacologiche, che sono possibili in casi di disturbi dovuti all’ansia (DSM IV TR); vorrei sapere qualcosa in più, quale percentuale di successo hanno, in quale centro specializzato posso rivolgermi e a quante sedute devo sottopormi. Grazie per la sua cortesia e attenzione.

E' importante inquadrare il disturbo nella storia personale perchè, nel precedente esiste la radice e la soluzione al problema. Si tratta in genere di una situazione disturbante epsiodica od anche prolungata nel tempo che sfocia poi in una manifestazione di ansia acuta, in genere fortemente disturbante, quale un attacco di panico. A prescindere da una risposta farmacologica, l'approccio psicoterapeutico permette di risolvere le tematiche precedenti aiutando a gestire in modo più funzionale l'attacco di ansia, in genere accompagnando il tutto con un training di rilassamento. Il tempo necessario dipende dalla situazione precedente: in termini ipergenerici, l'applicazione di un modello cognitivo comportamentale potrebbe prevedere da sei mesi ad un anno di terapia con cadenza di un incontro a settimana. Per la terapia non è necessario rivolgersi a cliniche o centri specializzati, ma a psicoterapeuti specialisti in psicoterapia cognitivo comportamentale.

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Dott. VITA ANTONIO

www.psicovita.it

antonio.vita@psicovita.it

Gentile utente,
le crisi di panico fanno parte di una difficoltà a vivere delle relazioni affettive. Inquadrarle come una patologia da curare in un centro specializzato e con una specifica tecnica può fornirci alcuni elementi su come lei simbolizza questo problema. Lei parla di queste crisi, raccontando ben poco di se stessa. E racconta che ne è disturbata e che se ne vuole liberare, magari nel modo piu' veloce ed indolore possibile.
Il "buon senso comune", come direbbe Rolland Barthes, sosterrebbe che sono ovviamente tutte richieste plausibili, auspicabili. Ma se queste richieste vengono analizzate secondo la dimensione emotiva, emozionale e non secondo la logica razionale, ecco che ci troviamo davanti uno scenario completamente diverso.
C'è una persona che ha un fastidio e vuole liberarsene subito e con efficacia attraverso una tecnica speciale (il Centro Specializzato). Ma il fastidio in questione è una confusività emotiva esplosiva, un'irruzione infinita di una paura (lo psicoanalista Matte Blanco ha scritto molto a riguardo) che probabilmente è stata tenuta silente per molti anni. Ora qeste emozioni si sono palesate con forza attraverso l'attacco di ansia e panico e lei si ripropone con maggiore forza e con l'aiuto di un Centro di rigettarle o farle scomparire.
Si tratta di quella che in gergo tecnico viene chiamata "domanda preordinata". Ovvero il paziente si rivolge al terapeuta con una domanda di trattamento molto specifica, chiedendo che non vengano toccate altre parti di se stesso.
Infatti le parla solo di questo, come se fosse un problema senza storia e senza soggetto. E forse questo suo proporsi e questo suo trattarsi come oggetto che le procura il panico.
Se vuole la invito a leggere un ebook sul tema che ho scritto qualche anno fà.
Il link è http://www.marcoventola.it/libri.html Smettere di preoccuparsi.
Si può scaricare gratuitamente e può magari trovare qualche delucidazione maggiore che un forum non può consentire.
Cordiali saluti,
Dr. Marco Ventola
Psicologo, Psicoterapeuta ad indirizzo Psicoanalitico
con Studio a Roma
www.marcoventola.it
www.cespigroma.wordpress.com