Scritto da Francesco S. Cantù, giornalista pubblicista (Ordine giornalisti della Lombardia) tessera N° 118321
Pubblicato il 08/10/2009
Modificato il 08/10/2009
Gli attacchi di panico sono delle manifestazioni di sofferenza e di alterato funzionamento psichico dovuti a disturbi di ansia, reazioni emotive incontrollate e anomale. Queste reazioni fanno sì che il soggetto al posto di controllare le proprie emozioni è da queste dominato.
Molto spesso i pazienti che subiscono attacchi di panico sono delle persone estremamente ansiose, ossessive, in continuo stato di apprensione e perciò sono irritabili, apprensive, tese, insonni che reagiscono ai confronti o alle situazioni conflittuali in maniera esagerata. In un quadro emotivo così debole gli attacchi di panico si manifestano come fulmini in mezzo alla tempesta: improvvisamente il paziente di sente sormontato da una cappa opprimente di angoscia e di ansia, prova come una sensazione di morte imminente con sintomi quali senso di svenimento e di soffocamento, accompagnati da tachicardia, dolori al torace, ecc. Questi attacchi, che spesso sono associati all’agorafobia, ossia la paura degli spazi aperti, o alla claustrofobia, l’esatto contrario, possono ripetersi nel tempo e anche nei posti più impensati: al supermercato, in auto, in riva al mare, allo stadio, a teatro, in ascensore, ecc.
Quando un soggetto è stato colpito da un attacco di panico ha poi il terrore che questo possa ripetersi da un momento all’altro, per cui si sente caricato da un’ulteriore ansia anticipatoria dell’attacco stesso che non fa altro che peggiorare la sua situazione. Queste persone sono soggette anche a fobie più o meno gravi, ossia paure immotivate, sensazioni di terrore associate a oggetti, situazioni, luoghi, ecc., fobie che presentano sintomi più o meno uguali agli attacchi di panico. Per guarire da questa patologia occorre rivolgersi a un neurologo e quindi iniziare una psicoterapia per conoscere i motivi che si trovano alla base di questo disturbo.
1. L’attacco di panico può colpire tutti?
Di solito le persone più soggette agli attacchi di panico sono i depressi, gli ossessivi, gli ansiosi, gli ipocondriaci, insomma tutte le persone che hanno dei disturbi più o meno lievi psichici.
2. Esistono degli attacchi di panico lievi?
Quando si deve affrontare un esame importante, un appuntamento di lavoro impegnativo oppure semplicemente fare la fila davanti a uno sportello e vedere che la fila davanti sembra infinita non sono attacchi di panico lievi, ma semplicemente degli stati d’animo normali di tensione o di irritabilità. Gli attacchi di panico sono paurosi nel vero senso della parola.
3. È vero che nei soggetti predisposti mettersi alla guida di un’auto può causare degli attacchi di panico?
È un sintomo molto comune, ma chi ha già sperimentato un attacco di panico al volante non si mette quasi mai a guidare un’auto.
4. La paura di volare è un attacco di panico?
Aver paura di prendere l’aereo può essere una fobia, peraltro molto comune, ma non un attacco di panico.
5. Quali sono le cause esatte degli attacchi di panico?
Al momento non si sa ancora con precisione il perché si verifica questo disturbo, alcuni studiosi lo attribuiscono alla scarsa autonomia del proprio Io e quindi alla sua debolezza; altri lo hanno associato a un forte complesso d’inferiorità, altri ancora lo hanno correlato all’ipoglicemia.
6. Quanto può durare un attacco di panico?
L’attacco di panico ha un inizio improvviso e raggiunge rapidamente l’apice di solito entro i 10 minuti e a seconda dei soggetti può durare anche più di 20 minuti, in certi casi anche un’ora.
7. Gli attacchi di panico con che frequenza si manifestano?
Alcuni individui presentano attacchi poco frequenti, per esempio una volta alla settimana, che si manifestano costantemente per mesi. Altri hanno una serie di attacchi più frequenti, per esempio uno al giorno per una settimana, intervallati da settimane o mesi senza attacchi o con attacchi meno frequenti per esempio due al mese per molti anni.
Vi sono anche i cosiddetti attacchi paucisintomatici, molto comuni negli individui con disturbo di panico, che sono degli attacchi in cui si manifestano soltanto una parte dei sintomi del panico, senza esplodere in un vero e proprio attacco.
8. I farmaci sono efficaci per gli attacchi di panico?
La terapia farmacologica degli attacchi di panico è spesso sconsigliata come unico trattamento: occorre associarla alla psicoterapia.
9. La psicoterapia può davvero aiutare a superare questo disturbo?
È senz’altro la terapia più indicata, associata o meno a farmaci prescritti dal neurologo.
10. Qual è la psicoterapia più efficace?
Molti concordano che la psicoterapia cognitivo-comportamentale è la più idonea per chi soffre di attacchi di panico. Si tratta di una psicoterapia relativamente breve con cadenza settimanale che aiuta il paziente a risolvere il proprio problema, a capire le proprie ansie e soprattutto a spezzare i circoli viziosi del panico.
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