Analisi del sangue e la funzionalità epatica

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Scripta Firenze Agenzia di comunicazione


Pubblicato il 16/09/2015

Modificato il 04/12/2009

AZOTEMIA

L’analisi del sangue per determinare l’azotemia controlla quantità di azoto non proteico (derivante cioè da aminoacidi, acido urico, creatina, creatinina e urea) presente nel sangue. La quantità d'azoto nel sangue è importante per verificare sia la funzionalità renale sia il giusto apporto proteico della dieta. In caso di azotemia alta, ed escludendo una patologia renale, possiamo trovarci di fronte a una gravidanza, a un’alimentazione iperproteica, a un’eccessiva attività fisica, e ad alcun i farmaci come i cortisonici.

 

Valori normali. Vanno da 16 a 60 mg/dl.

 

Valori inferiori rispetto ai valori normali può essere conseguenza di una dieta troppo povera di proteine (formaggio, latte, carne, pesce, uova) e troppo ricca di carboidrati (pane, pasta, dolciumi), oppure si riscontra in varie malattie tra cui:
- ipotiroidismo
- alterazioni della funzionalità del fegato
- ritardo gestazionale (gravidanza oltre il termine).

 

Valori superiori rispetto ai valori normali possono essere conseguenza di un digiuno prolungato, oppure si riscontrano in tantissime malattie tra cui:
- arteriosclerosi
- ipertiroidismo
- cirrosi
- calcoli renali
- diabete
- disidratazione
- emorragia
- epilessia e altre malattie che interessano il sistema nervoso centrale
- insufficienza cardiaca
- insufficienza renale
- ipertensione
- ipertrofia prostatica
- malattie febbrili
- malattie infettive
- pielonefrite
- traumi con schiacciamento

 

GLICEMIA: presenza di glucosio nel sangue
È regolata da un complesso di meccanismi neurormonali e metabolici che ne impediscono forti oscillazioni in difetto o eccesso rilevabili in un’analisi del sangue.

 

Valori normali. Vanno da 65 a 110 mg/dl a digiuno. Alcuni clinici fanno scattare il campanello d’allarme già quando i valori superano i 95.

 

Valori superiori. Sono sempre il segnale di diabete mellito, la malattia caratterizzata dallo scorretto utilizzo degli zuccheri da parte dell’organismo.

 

Valori inferiori. Si hanno con il digiuno prolungato o semplicemente con diete particolarmente povere di zuccheri, ma anche con un eccessivo allenamento fisico. Può inoltre dipendere dall'assunzione prolungata di particolari farmaci (salicilati, antitubercolari).Può essere anche il segnale di varie malattie tra cui:
- alterazioni a carico del fegato
- ipotiroidismo
- intolleranza al fruttosio



Fonti:

- Enciclopedia Giuridica - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani - Ed. 2009 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina Italiana - UTET - Ed. 2004 - Ideatore coordinatore scientifico Prof. Luciano Vella
- Nuova Enciclopedia Medica - Edizioni Garzanti Libri - Ed. 1987 - AA.VV.
- Trattato di Medicina Legale e Scienze Affini - Editore CEDAM - Ed. 2009 - Autori: Giusti Giusto





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