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Pubblicato il 20/01/2012
Modificato il 20/01/2012
Gli anziani con demenza che vivono nelle case di risposo e fanno uso di dosi medie di antidepressivi, SSRI (Selective Serotonin Reuptake Inhibitors) sono tre volte più a rischio di incorrere in una caduta dannosa rispetto ai coetanei non in cura con gli stessi farmaci. Sono i risultati di una ricerca dell'Erasmus University Medical Center di Rotterdam, pubblicata sul British Journal of Clinical Pharmacology.
''Il nostro studio ha anche scoperto che il rischio di una caduta nociva aumenta ancora di più se sono stati somministrati farmaci ipnotici o sedativi come sonniferi'', ha detto l'autrice dell'indagine Carolyn Shanty Sterke, che lavora nella sezione di Geriatria presso l'Erasmus University.
''I medici dovrebbero essere cauti nel prescrivere gli SSRI alle persone anziane affette da demenza, anche a basse dosi'', ha aggiunto. Sterke ha effettuato questa ricerca, registrando la somministrazione quotidiana dei farmaci in 248 case di riposo che ospitano anziani con demenza dal primo gennaio 2006 al primo gennaio 2008.
Dati correlati alle informazioni su cadute e infortuni. L'età media dei partecipanti era 82 anni. La ricerca ha dimostrato che il 61,5% è stato soggetto a gravi cadute.
Il rischio di avere una caduta nociva è apparso triplicato per i residenti delle case di riposo che assumono SSRI, da un rischio assoluto giornaliero di 0,09% per una persona che non prende SSRI si passa allo 0,28% per chi prende una dose definita giornaliera di SSRI.
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Fonti:
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