A tutti sarà capitato di rosicchiarsi le unghie o di vedere altre persone farlo: questo cattivo vizio si chiama onicofagia, e sono tanti i motivi per smettere di farlo.
I più affetti da onicofagia sono bambini e adolescenti, due particolari momenti della vita in cui si è facilmente preda di ansie e insicurezze. Infatti, l’onicofagia è un gesto autolesionista con cui chi ne soffre esprime verso se stesso la rabbia e il disagio che non riesce a manifestare diversamente.
Alla base dell’onicofagia vi sono, dunque, ragioni di natura psicologica: ansia, timidezza, disagio, scarsa autostima, paure. Portarsi le dita alla bocca rievoca la sensazione piacevole e rassicurante del suggere il latte materno dalla mammella, ma rosicchiare le unghie è un segno di aggressività autolesionista
Come curare l’onicofagia. Di solito il vizio di rosicchiarsi le unghie scompare insieme alle situazioni di stress e disagio che l’hanno provocato, altre volte c’è bisogno di forzarsi per smettere con l’onicofagia. Ecco i tre principali motivi per cui bisogna smettere di mangiarsi le unghie:
- sentirsi a disagio perché ci si presenta in pubblico con le mani trascurate, evidente sintomo di ansia e insicurezza;
- le unghie sono un ricettacolo di germi e batteri che, portati alla bocca, provocano infezioni e le condizioni ideali per possibili patologie più o meno gravi;
- mangiare le unghie ed eliminare le cuticole ungueali provoca dolore oltre alla comparsa di perionissi.
Un primo passo per guarire dall’onicofagia è capire le ragioni che ci spingono a essere tanto nervosi e ansiosi da prendercela con le unghie. Se da soli non si riesce a smettere, è consigliato chiedere aiuto a uno psicoterapeuta: l’onicofagia non è solo un cattivo vizio ma anche un atteggiamento autolesionista da curare.
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