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Meningite: infiammazione acuta delle meningi

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Scritto da

Daniela Gallotti, giornalista professionista (Ordine regionale della Lombardia)


Pubblicato il 06/08/2010

Modificato il 03/01/2017

La meningite è una malattia cerebrospinale a carattere infettivo: nello specifico è un'infiammazione acuta delle meningi, ossia delle membrane di rivestimento del sistema nervoso. Può essere primitiva, ossia di origine virale o batterica, oppure secondaria ad altre infezioni in corso (otite, reumatismi, tubercolosi, ecc.).
I sintomi più diffusi della meningite sono forte cefalea, febbre alta con brividi, vomito, intolleranza agli stimoli sensoriali, dolore alla schiena, irrigidimento della colonna vertebrale e in particolar modo della nuca. Nei bambini e soprattutto nei neonati la rilevazione di questi sintomi, che peraltro si possono manifestare in forma più sfumata, è più complessa.

 

Le forme della meningite.
Per la diagnosi della meningite è fondamentale la puntura lombare con prelievo del liquor e relativo esame, con analisi batteriologiche e tossicologiche: il primo elemento a mostrare infatti le alterazioni della malattia è proprio il liquido cerebrospinale.
Nella meningite purulenta il liquor è torbido, e la pressione, il numero delle cellule e delle proteine aumentano, mentre glucosio e cloruri diminuiscono; nella meningite virale, invece, l'aspetto del liquor resta limpido, i valori di proteine, gluocosio e cloruri restano normali, mentre i linfociti aumentano, così come la pressione, anche se moderatamente.
La meningite batterica purulenta più frequente è la meningococcica o cerebrospinale epidemica, acuta e contagiosa: la trasmissione avviene sia da malati sia da portatori sani attraverso le goccioline di secrezione nasofaringea. È anche la più pericolosa perché può essere fulminante, con coma e morte in poche ore, quando normalmente la meningite ha una durata di tre settimane.
Le complicanze di queste forme di meningite sono di norma lesioni infiammatorie del sistema nervoso, tipiche anche della meningite tubercolare. Le meningiti acute e asettiche, di solito di origine virale, sono invece benigne e guariscono senza lasciare danni biologici.

 

Come si cura la meningite.
La terapia farmacologica della meningite dipende dalle cause che hanno scatenato la malattia e che sono le prime a dover essere curate: la prima misura è di sicuro l'isolamento, associata poi a sulfamidici, penicillina, antinfiammatori e antiedema; nei casi di sepsi fulminante è imperativa la corticoterapia immediata a massiva.
La pediatria si occupa da anni dell'opportunità del vaccino contro la meningite ma, come abbiamo visto sopra, esistono diversi tipi di meningite, provocati da batteri differenti e diversi sierotipi che a loro volta creano sottogruppi (solo lo pneumococco, per esempio, può esistere in 90 forme diverse): il vaccino oggi in commercio per lo pneumococco copre solo 7 sierotipi e quindi non può garantire una copertura totale.



Fonti:

- Enciclopedia Treccani (Novecento) - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani Ed. 1990 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina - DeAgostini Ed. 2010 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- L'Universale della Medicina - Garzanti Ed. 1995 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link





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