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Trapianto delle isole pancreatiche, intervento lungo e complesso

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Scritto da

Scripta Firenze Agenzia di comunicazione


Pubblicato il 16/09/2015

Modificato il 11/12/2009

Il trapianto delle isole pancreatiche è una promettente alternativa al trapianto dell'intero pancreas.

 

Le cellule del pancreas. Solo l'1-2 % di queste cellule producono gli ormoni che regolano il metabolismo del glucosio nell’organismo umano. Queste cellule si riuniscono formando piccoli aggregati disseminati in tutta la ghiandola pancreatica come isole nel mare, per questa ragione sono denominate «isole».

 

Le “isole”. Questi aggregati sono formati da vari tipi di cellule, tra cui quelle decisive sono le cellule alfa e le cellule beta. Le cellule alfa producono glucagone, che fa rilasciare lo zucchero nel sangue; le cellule beta producono l'insulina, che stimola il trasporto di zucchero nelle cellule e ne riduce il livello nel sangue.

 

I danni. Queste cellule possono subire danni. Nel diabete di tipo 1 non riescono a secernere insulina, parzialmente o completamente, perché il sistema immunitario distrugge le cellule beta (reazione autoimmune). Nel diabete di tipo 2 l’organismo non reagisce più in modo adeguato all’insulina rilasciata (insulinoresistenza); con il tempo finisce per ridursi anche la produzione di insulina.

 

L’intervento . Nel trapianto delle isole pancreatiche prima di procedere le isole vengono separate dal resto del pancreas. È un intervento che dura diverse ore. Innanzitutto viene iniettato un enzima che dissolve l'organo e il pancreas è messo in una camera di digestione a temperatura controllata. L'azione enzimatica, unita a sollecitazione meccanica, riduce l'organo in piccoli frammenti. A processo ultimato si separano le isole con la centrifugazione.

 

L'innesto delle isole in sé comporta pochi rischi e la degenza è breve.  Le isole sono iniettate nella vena porta con un catetere introdotto attraverso la parete addominale, in anestesia locale.  Le isole pancreatiche sono poi trasferire dalla vena porta ai capillari del fegato, dove si fissano. Da quel momento l'insulina viene prodotta all'interno del fegato.

 

Gli immunosoppressori. Per evitare il rigetto delle isole trapiantate, i pazienti devono seguire per tutta la vita una terapia immunosoppressiva, proprio come per qualsiasi altro trapianto di organo.



Fonti:

- Enciclopedia Giuridica - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani - Ed. 2009 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina Italiana - UTET - Ed. 2004 - Ideatore coordinatore scientifico Prof. Luciano Vella
- Nuova Enciclopedia Medica - Edizioni Garzanti Libri - Ed. 1987 - AA.VV.
- Trattato di Medicina Legale e Scienze Affini - Editore CEDAM - Ed. 2009 - Autori: Giusti Giusto





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