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Trapianto di cuore, quando la pompa cardiaca si indebolisce

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Scritto da

Scripta Firenze Agenzia di comunicazione


Pubblicato il 16/09/2015

Modificato il 03/12/2009

Il trapianto di cuore è indicato in caso di grave patologia cardiopatica. La causa più frequente di morte nei Paesi industrializzati sono le malattie cardiocircolatorie, che possono essere di varia origine, tra cui la più comune è la cardiopatia coronarica.

 

La cardiopatia coronarica è il disturbo causato dalla restrizione delle arterie coronariche causata dai depositi arteriosclerotici. Ne risulta un scarsa irrorazione sanguigna del muscolo cardiaco, che può causare un infarto miocardico. La pompa cardiaca può perdere efficienza anche se il muscolo si indebolisce per infezioni virali (miocardite).

 

L'insufficienza cardiaca progressiva sfocia in difficoltà respiratorie, causate dall'accumulo di acqua nel corpo e nei polmoni, e talvolta in dolori. Spesso si rende necessario il trapianto di cuore, che in molti casi rappresenta l'unica alternativa terapeutica in grado di dare un’aspettativa di vita.

 

Il cuore artificiale. Oggi in alcuni malati i cuori artificiali permettono di superare il periodo di attesa per il trapianto ma non consentono di sopravvivere a lungo e vengono impiegati per periodi limitati, da qualche settimana a qualche mese.

 

La procedura chirurgica. Il trapianto di cuore va eseguito poche ore dopo il prelievo, dato che già dopo poche ore il cuore del donatore diventa inutilizzabile. Il ricevente viene collegato alla macchina cuore-polmone, che rileva la funzione circolatoria durante l'intervento. Il cuore donato, una volta estratto quello malato, viene collegato agli atri e ai grandi vasi e riprende a pompare sangue. Dopo l’operazione, il paziente viene sottoposto a una terapia e va monitorato anche per individuare eventuali infezioni.

 

La ripresa. I pazienti hanno di norma un rendimento fisico migliore rispetto a prima dell’intervento e possono ricominciare lentamente a lavorare e a praticare sport. È tassativo che assumano i farmaci antirigetto per tutta la vita e che si sottopongano a controlli medici regolari.



Fonti:

- Enciclopedia Giuridica - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani - Ed. 2009 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina Italiana - UTET - Ed. 2004 - Ideatore coordinatore scientifico Prof. Luciano Vella
- Nuova Enciclopedia Medica - Edizioni Garzanti Libri - Ed. 1987 - AA.VV.
- Trattato di Medicina Legale e Scienze Affini - Editore CEDAM - Ed. 2009 - Autori: Giusti Giusto





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