Scritto da Scripta Firenze Agenzia di comunicazione
Pubblicato il 16/09/2015
Modificato il 03/12/2009
Non sempre le impronte digitali papillari si riproducono sulla superficie dell'oggetto toccato, in particolare se questo viene in contatto con mani ben pulite. Se poi un oggetto, pur recante impronte latenti, viene successivamente manipolato, è possibile che le impronte si sovrappongano o che quelle precedenti vengano addirittura del tutto rimosse.
L'identificazione o la non identificazione delle impronte digitali papillari si basa, nel confronto, sulla corrispondenza o meno di caratteri generali (lo specifico andamento delle linee o dei fasci papillari e dei relativi disegni) e di caratteri particolari visibili solo con forti ingrandimenti.
I caratteri generali. Nel caso delle impronte riferite ai polpastrelli, si analizzano tre sistemi di linee corrispondenti ad altrettante zone del polpastrello:
• le centrali
• le marginali
• le basilari
Sulla base dell'andamento delle linee del sistema centrale, le impronte digitali si valutano in relazione ai quattro tipi di impronte esistenti: adelta (o ad archi), monodelta (o aperta, con delta a destra o a sinistra), bidelta (o chiusa) e composta.
I caratteri particolari sono evidenziati dal tipo e dalla posizione dei contrassegni caratteristici, i cosiddetti “ punti d’identità ”, che comprendono:
• estremi (inizi o termini di linee)
• interruzioni (in linee)
• uncini (in estremi di linee)
• interlinee (rilievi con soluzioni di continuità fra due linee parallele)
• incroci (fra due linee)
• tratti (piccoli frammenti di linee fra altre linee parallele)
• punti (come il precedente, con la differenza che si tratta di un punto e non di un segmento)
• isolotti (tratti o punti contenuti in figure chiuse)
• occhielli o occhi (figure chiuse come gli isolotti, ma vuote)
• intrecci (linee che si intersecano, formando serie di occhielli).
- Enciclopedia Giuridica - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani - Ed. 2009 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
Fonti:
- Enciclopedia della Medicina Italiana - UTET - Ed. 2004 - Ideatore coordinatore scientifico Prof. Luciano Vella
- Nuova Enciclopedia Medica - Edizioni Garzanti Libri - Ed. 1987 - AA.VV.
- Trattato di Medicina Legale e Scienze Affini - Editore CEDAM - Ed. 2009 - Autori: Giusti Giusto
La dattiloscopia, il ramo della criminologia che analizza le impronte digitali, considera significative le creste cutanee papillari,…(Leggi Tutto)
Le caratteristiche delle impronte digitali, per la loro individualità e irripetibilità, sono un elemento di grande…(Leggi Tutto)
L’irripetibilità delle impronte digitali deriva dalla dimostrazione (di Balthazard) che esiste una sola possibilità…(Leggi Tutto)
Non sempre le impronte digitali papillari si riproducono sulla superficie dell'oggetto toccato, in particolare se questo viene in…(Leggi Tutto)
Il numero minimo di punti d’identità utili per l'identificazione di una persona, attraverso le impronte digitali, è…(Leggi Tutto)
ABCsalute S.r.l. ora axélero S.p.A. Copyright 2009 - 2024 ©Tutti i diritti riservati - C.F./Partita IVA IT 07731860966
Sede Legale: via Cartesio, 2 20124 Milano - Cap. Soc. € 68.000,00 i.v - R.E.A. Milano n. 1978319 - N.Telefono +39 02 83623320 - info@axelero.it
Aggiornato al 05/11/2024 - Il sito si finanzia con gli abbonamenti dei medici inserzionisti e non riceve finanziamenti dalla pubblicità o dalla visualizzazione di contenuti commerciali.
Il contenuto editoriale del sito non è influenzato dalle fonti di finanziamento.