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Il trapianto di cellule consente di curare numerose malattie

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Scritto da

Scripta Firenze Agenzia di comunicazione


Pubblicato il 16/09/2015

Modificato il 25/05/2010

Trapianto di cellule: in cosa consiste. Consiste nell’infusione di cellule staminali emopoietiche (CSE) residenti nel midollo osseo e capaci di produrre i diversi tipi di cellule ematiche (globuli bianchi, globuli rossi e piastrine).
Il materiale necessario per l’intervento può essere prelevato dal midollo osseo, dal sangue periferico (previa specifica terapia di condizionamento) nonché dal sangue del cordone ombelicale (CB).
Le cellule staminali emopoietiche, una volta raggiunto il midollo osseo del ricevente, cominciano a differenziarsi.

 

Trapianto di cellule: a cosa serve. Rappresenta da anni la terapia di elezione per il trattamento di numerose malattie ematologiche e non (leucemie, linfomi, mielomi, malattie congenite del metabolismo, immunodeficienze, malattie autoimmuni e tumori solidi).

 

Le caratteristiche del trapianto di cellule. Si contraddistingue per tre aspetti:
• implica sempre una donazione da persona vivente;
• è effettuato soprattutto su pazienti colpiti da patologie maligne (principalmente leucemie) previa somministrazione di una chemio e/o di una radioterapia ad alto dosaggio;
• la donazione può provenire sia da una persona terza (trapianto allogenico) sia dallo stesso malato (trapianto autologo).

 

Il successo di un trapianto di cellule dipende dal grado di compatibilità tissutale (istocompatibilità) tra donatore e ricevente.
Rispetto a questo criterio, il gruppo sanguigno (A, AB, B, 0) e il fattore Rhesus (positivo o negativo) svolgono un ruolo marginale: ad esempio, una persona del gruppo A positivo può senz’altro donare cellule staminali emopoietiche a un ricevente del gruppo 0 negativo.

 

Il prelievo delle cellule staminali. Poiché il sangue periferico di norma non contiene sufficienti quantità di cellule staminali emopoietiche per un trapianto, è necessario, prima del prelievo, incrementare il loro numero.
A tal fine viene somministrato al donatore un fattore di crescita chiamato G-CSF che ha la proprietà di rendere più rapida la crescita delle cellule staminali e favorirne il passaggio dal midollo osseo nel sangue periferico.
La raccolta di cellule staminali da sangue periferico avviene tramite prelievo venoso da un braccio, mediante aferesi. La procedura ha una durata di 3-4 ore, è ben tollerata e non richiede nessun tipo di anestesia.

 

Cos’è una cellula. Una cellula costituisce l’unità funzionale più piccola degli organismi viventi.
Il corpo umano è composto da un numero elevatissimo di cellule (tra i diecimila e centomila miliardi) secondo le dimensioni e il peso di ciascun individuo.
La loro perfetta integrità ed efficienza è quindi essenziale per la salite dell’organismo.

 

Le cellule umane. Nell’uomo le cellule si suddividono in cellule differenziate (“mature”) e in cellule non ancora differenziate (“staminali”).
Queste ultime sono capaci di replicarsi illimitatamente e di formare i diversi tipi di cellule (differenziazione cellulare).
La maggior parte delle cellule si aggrega in tessuti e organi, ma anche quelle isolate (ad esempio le cellule del sangue) svolgono compiti vitali e possono essere trapiantate sia come cellule mature sia come cellule staminali.



Fonti:

- Enciclopedia Giuridica - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani - Ed. 2009 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina Italiana - UTET - Ed. 2004 - Ideatore coordinatore scientifico Prof. Luciano Vella
- Nuova Enciclopedia Medica - Edizioni Garzanti Libri - Ed. 1987 - AA.VV.
- Trattato di Medicina Legale e Scienze Affini - Editore CEDAM - Ed. 2009 - Autori: Giusti Giusto





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