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Aborto provocato, IVG: chirurgico o farmacologico

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Scritto da

Scripta Firenze Agenzia di comunicazione


Pubblicato il 16/09/2015

Modificato il 29/06/2010

L’aborto provocato o IVG (Interruzione Volontaria della Gravidanza) interrompe lo sviluppo dell’embrione o del feto e lo rimuove dall’utero della gestante. Può essere strumentale o farmacologico.

 

Svuotamento strumentale. È il sistema più diffuso di aborto provocato. Si pratica sotto anestesia (5 minuti) svuotando l’utero con l’aspirazione dell’embrione (entro le prime 7 settimane) o del feto (dall’8^ settimana).

 

A seconda del periodo della gestazione sono usate metodologie diverse:

 

Isterosuzione. Entro le prime 7 settimane compiute. Consiste nell'aspirazione dell'embrione e dell’endometrio con una cannula introdotta nell’utero.

 

Dilatazione e revisione della cavità uterina (D&R). Dall'8^ alla 12^settimana la cervice viene dilatata per evacuare una maggiore quantità di frutti del concepimento per mezzo di una cannula di maggiore diametro. Si procede alla dilatazione, in anestesia parziale o generale, per mezzo di dilatatori meccanici oppure farmacologici.

 

Dilatazione e svuotamento (D&S). Per un aborto provocato oltre le 12 settimane di gestazione viene praticata la dilatazione del canale cervicale; vengono quindi rimossi, mediante aspirazione, il feto, il liquido amniotico, la placenta e i residui biologici.

 

Induzione farmacologica (RU 486). È il più recente metodo di aborto provocato. Determina il distacco del feto dall'utero chimicamente eliminando la necessità per la donna dell’intervento chirurgico. Viene somministrato un derivato steroideo sintetico, il mifepristone o RU 486, e una prostaglandina, il gemeprost. Il primo induce l'aborto fisiologico e il secondo provoca l'espulsione del feto e la pulizia dell'utero: si tratta quindi di un aborto farmacologico.

 

In Italia. Il 13 luglio 2009 l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha autorizzato la somministrazione della RU486 limitandone la prescrizione alle ASL e nell’aprile 2010 è iniziata la distribuzione negli ospedali. È in atto una forte polemica sull’ammissibilità di questo farmaco. Favorire l’aborto “privato” fa sorgere problemi etici rilevanti. Il Consiglio Superiore di Sanità ha ribadito l’obbligo di ricovero ospedaliero.



Fonti:

- Enciclopedia Giuridica - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani - Ed. 2009 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina Italiana - UTET - Ed. 2004 - Ideatore coordinatore scientifico Prof. Luciano Vella
- Nuova Enciclopedia Medica - Edizioni Garzanti Libri - Ed. 1987 - AA.VV.
- Trattato di Medicina Legale e Scienze Affini - Editore CEDAM - Ed. 2009 - Autori: Giusti Giusto





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