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Pubblicato il 03/05/2012
Modificato il 03/05/2012
Una sorta di ''vaccino'', basato sulla somministrazione di anticorpi, può rallentare l'esordio e la comparsa dei sintomi del morbo di Alzheimer, nonchè forse rallentarne il decorso, aumentando plasticità cerebrale e forse anche rallentarne il decorso.
E' quanto ha riferito nel corso dell'Experimental Biology 2012 a San Diego, Giulio Maria Pasinetti della Mount Sinai School of Medicine di New York che ha condotto una serie di studi su modelli animali di demenza senile e visto che il lento rilascio di anticorpi intravena protegge il cervello degli animali promuovendone la plasticità e quindi ritardando l'esordio della malattia.
Il trattamento con anticorpi non è una novità ed è stato testato anche su pazienti ma con risultati per ora dubbi o comunque non conclusivi.
Secondo Pasinetti queste 'ombre' nell'esito dei trial clinici sono dovute al modo di somministrare le immunoglobuline.
E' favorendone il lento rilascio che fanno effetto, spiega, probabilmente modulando l'attività di fattori neuroprotettivi e l'immunità naturale, col risultato di aumentare la plasticità del cervello, ovvero di mantenerlo ''scattante'' ed elastico
Per Approfondire: Vedi Link oppure vedi Giulio Maria Pasinetti
Fonti:
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