La vittimologia anche violenza psicologica

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Scritto da

Scripta Firenze Agenzia di comunicazione


Pubblicato il 16/09/2015

Modificato il 04/12/2009

La vittimologia tratta ovviamente della vittima come soggetto che subisce il reato. La vittima nel nostro sistema penale è presa in considerazione come elemento dell’esistenza del fatto criminoso, dello svolgimento dello stesso e della relativa gravità.

 

Chi è la vittima. Secondo le più recenti teorie si definisce vittima “un individuo o un gruppo che senza alcuna violazione di regole convenute, è sottoposto a sevizie, maltrattamenti o violenze di ogni genere”.

 

La vittima e il reo. È un rapporto difficile da interpretare perché scaturisce da un insieme di forze dinamiche, d’impulsi e coazioni che cambiano sulla base dell’intensità del rapporto tra la vittima e il carnefice insieme a fattori ambientali, sociali e di relazione.

 

Il modus operandi. Nella vittimologia, rispetto alla realizzazione del delitto, vanno considerati i seguenti elementi:
• la frequenza e l’intensità delle relazioni tra la vittima e l’offensore
• l’eventuale pianificazione del delitto 
• la località e il tempo prescelti 
• il grado di violenza 
• la dinamica dell’azione delittuosa 
• se si deve a più attori.

 

La premeditazione. La vittimologia ha accertato che dall’impulso criminale (che spinge all’appagamento) derivano uno studio preventivo e una valutazione sulla resistenza possibile da parte della vittima designata.
La scelta della preda e la programmazione del delitto puntano sui comportamenti della vittima che il criminale vaglia con maniacale attenzione.

 

I luoghi preferiti. Tra i luoghi scelti per compiere il reato, nel caso di relazioni primarie (convivenza, matrimonio ecc.), è preferita la casa.
Nel caso di altre condizioni relazionali si preferisce il luogo all’aperto.
Statisticamente non si può stabilire una stagione prevalente ma sembra che la maggiore frequenza si verifichi nel week-end.

 

La violenza psicologica è di solito considerata come preambolo di quella fisica nel caso di soggetti deboli. Infatti il destinatario della violenza è sicuramente più forte quando è psicologicamente più indipendente dal suo aggressore.



Fonti:

- Enciclopedia Giuridica - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani - Ed. 2009 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina Italiana - UTET - Ed. 2004 - Ideatore coordinatore scientifico Prof. Luciano Vella
- Nuova Enciclopedia Medica - Edizioni Garzanti Libri - Ed. 1987 - AA.VV.
- Trattato di Medicina Legale e Scienze Affini - Editore CEDAM - Ed. 2009 - Autori: Giusti Giusto





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