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Demenza: la diagnosi attraverso il liquido cerebrospinale

Demenza: la diagnosi attraverso il liquido cerebrospinale Demenza: la diagnosi attraverso il liquido cerebrospinale


Scritto da

AdnKronos Salute (Agenzia Giornalistica di Comunicazione)


Pubblicato il 07/10/2011

Modificato il 07/10/2011

Riuscire a differenziare tra varie forme di demenza è cruciale per la messa a punto di strategie terapeutiche adeguate. Alcuni ricercatori della Sahlgrenska Academy dell'Università di Goteborg hanno scoperto che questo tipo di malattie lasciano numerose 'impronte digitali' nel liquido cerebrospinale, aprendo la strada a diagnosi più affidabili.

 

 

Le due forme più comuni di demenza sono la malattia di Alzheimer e la demenza vascolare. Quest'ultima è causata da una riduzione della circolazione nei piccoli vasi sanguigni del cervello, che può essere monitorata attraverso le scansioni cerebrali di piccoli infarti - ictus - o cambiamenti diffusi nella materia bianca.

Il problema è che questa malattia dei piccoli vasi si configura in modo molto simile al morbo di Alzheimer, rendendo praticamente molto difficile una distinzione tra le due forme patologiche. Poiché le diverse malattie sono trattate in modo diverso, è importante essere in grado di fare precocemente delle diagnosi corrette.

 

 

Maria Bjerke, ricercatrice dell'Accademia Sahlgrenska dell'Università di Goteborg ha dimostrato che le diverse forme di demenza sono rilevabili grazie a dei cambiamenti biochimici nel liquido cerebrospinale (CSF) molto prima della manifestazione dei primi sintomi clinici. I risultati sono molto significativi per la diagnosi dei più comuni disturbi cognitivi legati all'età.

''Poiché il CSF è a diretto contatto con il cervello, la sua composizione molecolare può essere prevista in modo da riflettere il metabolismo del cervello'', spiega Bjerke.

''Esaminando le impronte molecolari nel CSF saremo in grado di determinare se vi è un processo patologico in atto. La mappatura delle differenze biochimiche tra le varie forme di demenza ci aiuterà a capire cosa ha causato la malattia, il che continua la ricercatrice a sua volta determina in che modo la malattia deve essere trattata''.



Fonti:

Per Approfondire: Vedi Link




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