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Nuovi studi preliminari su cancro a vescica e prostata

Nuovi studi preliminari su cancro a vescica e prostata Nuovi studi preliminari su cancro a vescica e prostata


Scritto da

AdnKronos Salute (Agenzia Giornalistica di Comunicazione)


Pubblicato il 28/10/2011

Modificato il 28/10/2011

I risultati preliminari di una sperimentazione multicentrica internazionale sul tumore superficiale della vescica e di uno studio sul ruolo della risonanza magnetica funzionale nella diagnosi di carcinoma prostatico, nonché lo stato dell'arte sulle migliori tecniche ricostruttive funzionali ed estetiche nella chirurgia genitale maschile.

Sono questi in sintesi alcuni dei contributi scientifici che ricercatori e specialisti dell'Università Cattolica - Policlinico A. Gemelli di Roma presenteranno nell'ambito dell'84mo Congresso Nazionale della Società Italiana di Urologia.

 

"Il tumore non muscolo-invasivo della vescica, anche detto 'superficiale'- anticipa Marco Racioppi, specialista dell'Unità Operativa di Urologia del Policlinico A. Gemelli, diretta dal Prof. Pier Francesco Bassi - seppure non infiltrante è caratterizzato da un alto tasso di recidive locali e, in misura minore, di progressione.

Per tali motivi la rimozione chirurgica endoscopica di tali neoplasie è seguita abitualmente da cicli di chemio o immunoterapia endovescicale. La ricerca urologica ci vede impegnati continuamente nel miglioramento dei risultati di queste terapie e nello studio di nuove molecole.

Il bioconiugato paclitaxel-acido ialuronico, ad esempio, è una nuova terapia particolarmente attiva sulla cellula tumorale. Dopo gli esperimenti pre-clinici, è già in corso di utilizzo sull'uomo con uno studio condotto simultaneamente in più centri universitari europei coordinati proprio dall'Unità di Urologia del Policlinico Gemelli, che prevede di arruolare circa 80 pazienti affetti da tumore vescicale nei prossimi due anni con l'obiettivo di valutare la risposta al nuovo trattamento".

 

"In occasione del congresso - aggiunge Racioppi - presenteremo lo studio che ci ha permesso di identificare in maniera più approfondita il meccanismo d'azione di tale terapia sulle cellule di carcinoma della vescica, a confermare pertanto che la sua attività appare proprio spiccata nel trattamento del tumore di vescica non muscolo invasivo, come appunto dimostrato sia dall'azione citotossica esercitata in vitro sulle linee cellulari di carcinoma della vescica, che dalla biocompatibilità mostrata in vivo".

"Durante una sessione del congresso presenteremo i risultati preliminari su un'esperienza monocentrica relativa al ruolo della risonanza magnetica funzionale in pazienti con persistente sospetto di carcinoma prostatico", spiega Anna Lia Valentini, radiologa del Dipartimento di Bioimmagini e Scienze Radiologiche del Policlinico Gemelli.

 

In questo studio i pazienti con antigene prostatico specifico (PSA) persistentemente elevato e con precedenti biopsie negative hanno ripetuto la biopsia dopo DCE-MRI (Dynamic Contrast-Enhanced Magnetic Resonance Imaging). La nuova biopsia è stata effettuata indirizzando i nuovi prelievi, oltre che nelle sedi classiche, anche sulle lesioni sospette alla DCE-MRI.

"I risultati ottenuti sui primi 20 pazienti - commenta Anna Lia Valentini - sono incoraggianti. Confrontando i risultati della DCE- MRI con quelli della biopsia o dell'intervento abbiamo notato infatti che non solo la DCE-MRI ci permette di differenziare le aree neoplastiche (con impregnazione dopo mezzo di contrasto più elevata e precoce) da quelle non neoplastiche.

 

Per il secondo anno consecutivo al Gruppo di studio Chirurgia Genitale Maschile coordinato da Francesco Sasso, Chirurgo Urologo presso l'Università Cattolica-Complesso Integrato Columbus, è stato affidato un corso congressuale di livello avanzato su 'La chirurgia complessa dell'uretra anteriore maschile'. "Lo scopo del corso - spiega Sasso - è quello di ampliare le conoscenze chirurgiche in tema di tattica terapeutica nella chirurgia complessa dell'uretra anteriore. Verranno discusse le tecniche ricostruttive "in tempo unico" o "in più tempi" per le ipospadie dell'adulto, esaminandone anche i risvolti funzionali in termini estetico-sessuologici".



Fonti:

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