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Pubblicato il 24/09/2011
Modificato il 24/09/2011
In gravidanza l'uso di ftalati, sostanze chimiche presenti in molti prodotti quali la plastica dei giocattoli, gli shampoo e altri prodotti domestici, potrebbe aumentare il rischio di problemi motori interferendo con lo sviluppo del cervello del bambino.
Lo studio è stato effettuato dal Columbia Center for Children's Environmental Health ed è stato pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives.
Si tratta di un'analisi che ha come oggetto l'esistenza di un legame tra l'esposizione prenatale dei bambini agli ftalati e i problemi nello sviluppo cerebrale e motorio.
Gli scienziati hanno misurato i livelli di metaboliti degli ftalati presenti nelle urine di 319 donne non fumatrici che hanno partorito fra il 1999 e il 2006, e hanno valutato lo stato di sviluppo mentale, motorio e comportamentale nei bambini all'età di 3 anni.
I risultati sono stati preoccupanti: l'esposizione a queste sostanze provocava ritardi nel movimento collegabili a futuri, gravi, problemi di coordinazione e inoltre, tra le bambine, anche una diminuzione nello sviluppo mentale. Inoltre, si verificavano problemi legati alla sfera delle emozioni, come ansia e depressione.
I meccanismi attraverso cui gli ftalati colpiscono lo sviluppo del cervello sono ancora oggetto di studio. Attualmente, si ritiene che essi interferiscano con il sistema endocrino, e possano quindi avere un impatto sul delicato equilibrio ormonale del corpo e modificando il funzionamento in particolare della tiroide.
Gli ftalati ridurrebbero anche il livello di testosterone, che gioca un ruolo critico nello sviluppo cerebrale.
Fonti:
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