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Cataratta: processo di perdita della trasparenza del cristallino dell’occhio

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Scritto da Gaia Cortese, giornalista professionista (Ordine regionale della Lombardia)

Pubblicato il 09/06/2010

Modificato il 09/06/2010

La cataratta è un processo di perdita parziale o totale della trasparenza del cristallino dell’occhio che causa diminuzione della vista e che, in casi più gravi, può portare anche alla cecità. Il cristallino è l’elemento dell’occhio che contribuisce a mettere a fuoco le immagini sulla retina; è composto principalmente di acqua e proteine, orientate in modo tale da mantenerlo trasparente per permettere il passaggio della luce verso la retina. Nella maggior parte dei casi la cataratta si verifica in soggetti di età avanzata; questo processo, infatti, è causato da fenomeni di ossidazione delle proteine del cristallino che si verificano proprio con l’avanzare dell’età. La cataratta può tuttavia interessare anche soggetti di età più giovane se legata a fattori di rischio come diabete, infiammazioni dell’occhio, esposizione eccessiva a raggi ultravioletti o infrarossi o cause di origine congenita.

 

Cataratta: disturbi e sintomi
I disturbi più comuni della cataratta sono: vista annebbiata, sfocata o sdoppiata; problemi di vista in presenza di luci, come i fari delle macchine; necessità di cambiare frequentemente la prescrizione degli occhiali. La cataratta in fase iniziale può anche svilupparsi così lentamente da non presentare sintomi evidenti, in questi casi la perdita della vista è graduale e per questo, in molti casi, viene erroneamente trascurata.

 

L’intervento chirurgico
Per guarire dalla cataratta occorre intervenire con la chirurgia utilizzando la tecnica, al momento più diffusa, della facoemulsificazione: una piccola sonda ad ultrasuoni frammenta il cristallino consentendone la rimozione attraverso una piccola incisione di soli tre millimetri; il cristallino rimosso viene sostituito con quello artificiale che sostituisce la capacità rifrattiva della lente naturale appena asportata e che può anche correggere un precedente difetto (astigmatismo, miopia, ipermetropia), anche se comunque la visione resterà monofocale e quindi saranno sempre necessari gli occhiali. L'intervento della cataratta è eseguito ambulatorialmente in anestesia locale e dura circa venti minuti.
Come avverte l'oculista, l'operazione ha una piccola ma comunque presente percentuale di rischio: la pressione dei liquidi introdotti nella camera anteriore dell'occhio può provocare rotture della capsula, perdite di vitreo, edemi della cornea e distacchi di retina. Tra le complicanze del dopo intervento c'è l'opacizzazione della capsula posteriore del cristallino, detta anche cataratta secondaria, facilmente eliminabile con lo YAG laser.



Fonti: - Enciclopedia Treccani (Novecento) - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani Ed. 1990 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina - DeAgostini Ed. 2010 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- L'Universale della Medicina - Garzanti Ed. 1995 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link




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