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Sclerosi multipla: sclerosi a placche

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Demielizzazione Demielizzazione Disturbi visivi Disturbi visivi Invalidità Invalidità


Scritto da

Daniela Gallotti, giornalista professionista (Ordine regionale della Lombardia)


Pubblicato il 05/08/2010

Modificato il 05/08/2010

La sclerosi multipla, conosciuta anche come sclerosi a placche, è una malattia cronica demielinizzante di tipo autoimmune, che colpisce cervello e midollo spinale: vuol dire che distrugge la mielina, ossia la guaina che riveste parte del corpo dei neuroni e che permette la trasmissione rapida degli impulsi nervosi, e lo fa in maniera progressiva, alternando fasi di spontaneo miglioramento a improvvisi peggiomenti. Il decorso della sclerosi multipla porta all'invalidità, ma la morte può sopraggiungere anche dopo moltissimi anni dalla manifestazione della malattia.
Lo ricerca ha sviluppato l'ipotesi che l'origine della sclerosi multipla potrebbe essere riconducibile a un “trauma” iniziale dell'organismo, come un'infezione virale contratta nell'infanzia o nell'adolescenza (il morbillo, per esempio) che indurrebbe una reazione autoimmune di distruzione della mielina in soggetti geneticamente predisposti.

 

Perché si chiama anche sclerosi a placche.
La sclerosi multipla è detta anche sclerosi a placche perché è questa la forma che assumono le lesioni alla sostanza bianca, ossia le aree di demielinizzazione. A seconda della localizzazioni delle placche, la sclerosi multipla può creare quadri clinici molto diversi: la sintomatologia può essere acuta sin dall'inizio oppre manifestarsi in maniera intermittente, lenta e quindi infida. I sintomi iniziali - come disturbi visivi, debolezza ai due arti di un lato, disturbi sfinterici, paralisi di qualche nervo cranico – evolvono poi in spasticità, tremore intenzionale, parola scandita.

 

Diagnosi e terapie.
La diagnosi si basa ovviamente sull'osservazione del quadro clinico ma anche e soprattutto su esami di laboratorio: nel liquor infatti si riscontra un evidente aumento dell'immunoglobulina G e la presenza di IgG oligoclonali. Utili anche lo studio delle alterazioni dei potenziali evocati, nonché la risonanza magnetica o la TAC per evidenziare le placche.
Esiste comunque una forma benigna di sclerosi multipla, che interessa il 10% dei pazienti e può avere una remissione completa dei sintomi.
Nelle fasi acute le terapie si basano sulla somministrazione di corticosteroidi, ma la ricerca sta lavorando su farmaci immunosoppressori, plasmaferesi e ossigeno ozono terapia.



Fonti:

- Enciclopedia Treccani (Novecento) - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani Ed. 1990 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina - DeAgostini Ed. 2010 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- L'Universale della Medicina - Garzanti Ed. 1995 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link





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