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Pubblicato il 28/02/2011
Modificato il 28/02/2011
Cambiano le abitudini dei 'nonni' italiani. Sono sempre meno, infatti, gli over 60 che si dedicano al relax, a vantaggio di coloro che praticano costantemente attività sportive (41,4%). L'attenzione per il wellness, però, conduce spesso a un'ossessiva ricerca della forma fisica nonostante l'età, non senza danni per la salute. A mettere in guardia le 'vittime' della sindrome di Highlander sono proprio gli esperti di fitness.
Prendendo spunto dal titolo del celebre film degli anni '80, gli esperti spiegano che questa sindrome "nasce dall'eccesso di sforzo e di attività sportiva a cui i soggetti anziani si sottopongono pur di non rinunciare allo sport". Ictus, attacchi di cuore e incidenti dovuti a un allenamento non controllato sono dunque in agguato. "Ogni personal trainer dovrebbe trattare il proprio cliente come un caso unico e considerare l'allenamento come una medicina - afferma Antonio Urso, Presidente della Federazione Italiana Pesistica e Cultura Fisica - Un eccessivo carico di lavoro, infatti, potrebbe non essere funzionale e, in molti casi, anche dannoso".
"Chi può fare questa valutazione se non una persona altamente specializzata? Questo interrogativo è il motivo per il quale dal 2005 stiamo puntando sull'altissima formazione per i tecnici e i personal trainer di questa federazione. La prima domanda da farsi quando si entra in palestra - evidenzia - è sempre 'chi mi sta curando?' Perché di questo si parla". L'attività sportiva nella terza età sarà uno degli argomenti che verranno approfonditi al Fitness Science National Congress che si è tenuto il 25 e il 26 febbraio a Bologna.
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Fonti:
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