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Pubblicato il 14/03/2011
Modificato il 14/03/2011
La depressione, una malattia che colpisce 9 milioni di donne nel nostro Paese, risulta essere correlata alle mestruazioni troppo abbondanti. Tuttavia, solo il 5% delle donne che soffrono di ciclo intenso chiede aiuto al medico, le restanti subiscono le conseguenze: pesanti ripercussioni sulla qualità di vita, perdita di giorni di lavoro, imbarazzo, rapporti personali compromessi. È stato anche rilevato un legame diretto con la depressione. Le mestruazioni eccessive rappresentano infatti la principale causa di perdita di ferro, elemento che gioca un ruolo cruciale nel funzionamento della psiche. La Prof.ssa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia del San Raffaele Resnati di Milano, ha spiegato che per risolvere il problema, sarebbe necessario come prima scelta l’uso della pillola anticoncezionale a base di estrogeno naturale, altamente efficace nel ridurre la quantità di perdite e nel ripristinare i valori di ferro. Si tratta di un contraccettivo ormonale che sta per essere approvato dall’AIFA per la cura dei flussi abbondanti, come già successo in Europa con l’approvazione dell’EMA (European Medicines Agency). Il disturbo grava sia sulla qualità di vita che sulla spesa economica: uno studio americano ha stimato 1,5 miliardi di dollari l’anno (negli USA) per costi diretti, mentre quelli indiretti sfiorano i 36. “Comprendono anche lo scarso rendimento professionale, continua la Prof.ssa Graziottin.
Infatti, mestruazioni eccessive provocano il crollo dell’attenzione, della concentrazione e della memoria. Con l’arrivo della primavera i problemi si acuiscono: con la variabilità stagionale arrivano astenia, affaticabilità e difficoltà di concentrazione. È fondamentale, per ogni donna, comunicare il disagio al proprio medico”. Il problema risulta essere sottostimato anche dai ginecologi nonostante al giorno d’oggi sia facilmente risolvibile grazie alle nuove opzioni terapeutiche. Sono stati effettuati due studi randomizzati al fine di valutare l’efficacia della pillola con estrogeno naturale, ed hanno dimostrato una riduzione del sanguinamento del 76,2% a 90 giorni e dell’88% nel corso di 6 cicli. Questo è quanto spiegato dal Prof. Francesco Primiero della Sapienza di Roma. Nella fase iniziale circa il 90% delle donne manifestava un eccessivo sanguinamento, successivamente ridotto sotto, in seguito a trattamento, nei due terzi delle pazienti trattate. Inoltre, un risultato importante è stato la diminuzione del numero di giorni di sanguinamento, da 4 a 2. Oltre 1.700.000 italiane sono anemiche e quelle in età fertile sono inevitabilmente più a rischio a causa del ciclo: dopo la menopausa, la percentuale di chi presenta questo problema crolla dal 12 al 5%, mentre fra gli uomini è del 2%. “Ma l’allerta deve salire già quando i livelli di ferro si abbassano, prima che si presenti la patologia vera e propria – aggiunge la Prof.ssa Graziottin. Un segnale importante da non sottovalutare è la caduta dei capelli. Spesso viene liquidato come un disagio secondario o stagionale invece può essere la spia di una malattia più seria, da approfondire”.
Un sondaggio condotto dai ginecologi italiani sul rapporto fra le donne e le mestruazioni ha dimostrato che il 28% lamenta problemi di concentrazione e affaticabilità, il 23% ammette di dover talvolta rinunciare all’attività fisica perché troppo spossata, il 14% afferma di doversi cambiare ogni ora, a quasi una su 10 capita di trovare il letto macchiato. “Sono tutti disagi da segnalare al proprio medico – dichiara il Prof. Primiero- non è facile infatti formulare una diagnosi di flussi mestruali abbondanti perché si basa sua una valutazione soggettiva della paziente. Un metodo empirico efficace è la quantità di assorbenti utilizzati, lo stesso che viene utilizzato negli studi. Grazie alla pillola con estradiolo si è osservata una riduzione da 79 in 90 giorni (mediana all’ingresso nello studio) a soli 38. Estrogeno e progestinico sono stati combinati in un regime unico di tipo quadrifasico che “mima” il più possibile la fisiologia del ciclo mestruale per la durata di 26 giorni, più 2 giorni di compresse placebo”. Le cause dei flussi mestruali abbondanti possono essere diverse, di origine organica o disfunzionale, ma per fortuna nella gran parte dei casi è possibile risolvere definitivamente il problema.“Secondo le pazienti affette da mestruazioni intense intervistate nel sondaggio, i due terzi dei ginecologi affrontano rigorosamente il problema, un terzo invece minimizza considerandolo un fatto fisiologico – conclude la Graziottin -. L’assunzione di responsabilità sulla terapia deve quindi essere potenziata, significa attenzione anche all’aspetto psico-sessuale e psico-sociale in tutte le fasi di vita della donna”.
Per approfondire: Vedi Link
Fonti:
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