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Richiesta di commercializzazione in Italia della pillola “5 giorni dopo”

L'Italia manca all'appello dopo l'approvazione dell'Emea

Richiesta di commercializzazione in Italia della pillola 5 giorni dopo Richiesta di commercializzazione in Italia della pillola “5 giorni dopo”


Scritto da

AdnKronos Salute (Agenzia Giornalistica di Comunicazione)


Pubblicato il 23/03/2011

Modificato il 23/03/2011

Dopo l’approvazione dell'Ente europeo per il controllo dei farmaci (Emea), alla cosiddetta 'pillola dei cinque giorni dopo', tutti gli Stati del Vecchio Continente hanno salutato l'arrivo del nuovo contraccettivo d'emergenza. Che, a differenza della più nota e tradizionale pillola del giorno dopo, può essere somministrata entro120 ore dal rapporto a rischio, e non più 24, dando dunque alla donna più tempo per scongiurare gravidanze indesiderate.

 

"L'approvazione centralizzata dell'Emea è datata maggio 2009 - fanno i conti dall'azienda produttrice, la francese Hra Pharma - e in agosto dello stesso anno abbiamo richiesto la ratifica del prezzo. Il via libera nelle singole Nazioni segue piuttosto rapidamente, visto che trattasi di un farmaco di 'fascia C', ovvero a totale carico dei cittadini, dunque è la stessa azienda produttrice a stabilirne il prezzo". Ma in Italia il meccanismo si inceppa. Si insinua il dubbio che il farmaco costituisca un medicinale abortivo e non contraccettivo. E che contrasti, dunque, con la legge 194 che regola l'aborto nel nostro Paese. Il Ministro della Salute Ferruccio Fazio chiede un parere al Consiglio Superiore di Sanità, chiamato a valutare sia la parte etica che l'aspetto legato alla sicurezza del farmaco. E a settembre dello scorso anno, la soluzione del rebus sembra vicina, visto che Fazio dichiara che entro un mese il CSS avrebbe chiarito la natura del medicinale.

 

"Ma sono passati altri sei mesi da allora - fanno notare dalla Hra Pharma - e non abbiamo ancora risposte". Al CSS assicurano tuttavia di essere pronti a mettersi a lavoro appena l'Agenzia Italiana del Farmaco richiederà formalmente il parere. "Quando il comitato tecnico scientifico dell'Aifa ci sottoporrà la richiesta - spiega infatti all'Adnkronos Salute Concetta Mirisola, Segreteria Generale del Consiglio Superiore di Sanità - ci metteremo al lavoro immediatamente".



Fonti:

Per approfondire: www.ema.europa.eu oppure www.hra-pharma.com




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