Scritto da Daniela Gallotti, giornalista professionista (Ordine regionale della Lombardia)
Pubblicato il 16/09/2015
Modificato il 01/09/2010
L'ecstasy, o MDMA è un derivato delle anfetamine dai potentissimi effetti eccitanti. Il suo effetto è molto potente in quanto oltre ad aumentare il livello di dopamina (come nel caso di cocaina e anfetaemine) l'MDMA stimola la produzione della serotonina affiancando così all'effetto euforizzante anche una spiccata modificazione dell'umore (entactogenesi, ossia la percezione che tutto il mondo sia buono e meraviglioso).
I danni provocati dall'ecstasy
L'uso e l'abuso di pasticche di ecstasy provoca durante il periodo di azione sintomi di disidratazione, aumento della pressione cardiaca, della temperatura (addirittura può alzarsi fino a 43°) e conseguente rischio di collasso cardiorespiratorio. L'utilizzo di tale sostanza in ambienti caldi e movimentati come le discoteche e la parallela assunzione di grandi quantità di alcol non fa altro che enfatizzare i rischi correlati a questa sostanza. Sul lungo periodo, invece, l'ecstasy può provocare portare alla conclamazione di stati depressivi nei soggetti predisposti nonché gravi patologie renali, diabetiche e asmatiche. Gli eventuali danni permanenti sul sistema nervoso centrale sono causati dal danneggiamento del neurotrasmettitore serotonina. L'errato livello di serotonina nel cervello è causa di numerosi disturbi neuropsichiatrici quali emicrania, ansia e disturbo bipolare.
Attenzione ai "cocktail" farmacologici
L'utilizzo di ecstasy in pazienti sotto l'effetto di farmaci può risultare potenzialmente pericoloso. Gli antibiotici e, in generale qualsiasi tipo di farmaco possono causare interazioni pericolose con il principio attivo dell'ecstasy e sono in grado di portare addirittura alla morte del soggetto. Nello specifico, i principi attivi di alcuni farmaci antidepressivi sono risultati spesso letali in concomitanza con l'utilizzo di ecstasy. La recente moda di mischiare Ecstasy e Viagra (solitamente mischiati ad alcol), è decisamente pericolosa in quanto somma gli effetti vasodilatatori del sildenafil (principio attivo del Viagra) all'aumento della pressione cardiaca causata dall'ecstasy.
- Enciclopedia Treccani (Novecento) - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani Ed. 1990 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
Fonti:
- Enciclopedia della Medicina - DeAgostini Ed. 2010 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- L'Universale della Medicina - Garzanti Ed. 1995 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
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