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Dispepsia: disturbo della funzionalità gastrica

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Scritto da

Gaia Cortese, giornalista professionista (Ordine regionale della Lombardia)


Pubblicato il 06/08/2010

Modificato il 06/08/2010

La dispepsia è un disturbo della digestione: il termine indica di solito i dolori o i fastidi che si avvertono nella regione toracica inferiore o in quella addominale dopo aver mangiato e che talvolta si accompagnano a senso di sazietà precoce, acidità di stomaco, gonfiore addominale, aerofagia, nausea e vomito.

 

Cosa scatena la dispepsia.
La dispepsia è un malessere piuttosto frequente che colpisce circa il 20-30 per cento degli adulti; non è ancora chiaro quali possano essere le cause scatenanti, se un’ipersecrezione di succhi gastrici nello stomaco, un’infezione da Helicobacter Pylori, disordini alimentari oppure una condizione di particolare stress. La scarsa motilità gastrica con un ritardato svuotamento del contenuto dello stomaco può caratterizzare molti disturbi dispeptici; anche l’assunzione del cibo può peggiorare il dolore, ma anche alleviarlo.

 

Curare la dispepsia per prevenire la gastrite.
In presenza di disturbi digestivi è consigliabile rivedere la propria dieta alimentare evitando alcolici, caffè, cioccolato, alimenti piccanti, fritti, dolci e cibi molto caldi. È opportuno anche eliminare il fumo, ridurre l’eventuale peso in eccesso, dormire con il busto sollevato di qualche centimetro, evitare cinture strette. In ogni caso, alla prima comparsa dei sintomi, occorre rivolgersi al medico che, dopo un’accurata diagnosi, prescriverà dei farmaci nel caso fosse opportuno. Solitamente gli esami da fare per accertarsi che si tratti di una dispepsia sono l’endoscopia digestiva eventualmente seguita da una biopsia gastrica. In genere, nelle dispepsie di forma più semplice, si prescrivono farmaci antiacido che neutralizzano l’ipersecrezione di acidi gastrici; se ciò non bastasse, si può ricorrere anche ai cosidetti procinetici, ossia farmaci che accelerano e modulano la peristalsi, i movimenti fisiologici dell’intestino e ripristinano i tempi dello svuotamento dello stomaco.
In fase di dispepsia non sono presenti lesioni all'interno dello stomaco: una sua degenerazione può portare all'infiammazione (gastrite) o alla formazione di un'ulcera.



Fonti:

- Enciclopedia Treccani (Novecento) - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani Ed. 1990 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina - DeAgostini Ed. 2010 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- L'Universale della Medicina - Garzanti Ed. 1995 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link





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