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Osteoartrosi: malattia degenerativa della cartilagine delle articolazioni

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Degradamento articolazioni Degradamento della cartilagine difficoltà Un sostegno in più Falangi Falangi


Scritto da

Daniela Gallotti, giornalista professionista (Ordine regionale della Lombardia)


Pubblicato il 05/08/2010

Modificato il 05/08/2010

L'osteoartrosi è una malattia degenerativa delle articolazioni che interessa principalmente la cartilagine: nella sua progressione l'osteoartrosi coinvolge anche il tessuto osseoarticolare, provocando l'ispessimento di alcune aree (osteosclerosi), la formazione di cavità ossee (geodi) e di sporgenze. Le lesioni ossee, sinoviali e capsulari sono ad ogni modo secondarie e più rare rispetto alle alterazioni della cartilagine, che resta la più colpita dalla malattia.

 

Le differenze tra osteoartrosi e artrite reumatoide.
Mentre l'artrite reumatoide è un fenomeno infiammatorio cronico e progressivo, l'osteoartrosi può anche non manifestare infiammazione. Non solo: l'artrite reumatoide colpisce principalmente la membrana sinoviale (ossia la membrana che riveste la superficie interna delle capsule articolari), mentre l'osteoartrosi – come abbiamo detto – interessa la cartilagine. Tra l'altro l'osteoartrosi è una malattia provocata essenzialmente dall'età e dall'usura delle articolazioni, mentre l'artrite reumatoide può colpire anche in età più giovane.
Si parla di osteoartrosi primaria quando è legata ad un'alterazione metabolica della cartilagine articolare e di artrosi secondaria quando c'è correlazione con altre patologie di natura genetica, traumatica, metabolica, endocrina e infettiva.
La famiglia delle osteoartrosi può comprendere le più svariate manifestazioni anche perché può colpire tutte le articolazioni, da quelle strutturali e quelle più piccole: falangi delle mani, articolazioni del piede, ginocchia, spalle, tratti cervicale e lombare della colonna vertebrale, dischi intervertebrali.

 

La diagnosi: sintomi e esami.
Visto il suo polimorfismo, l'osteoartrosi può dare i sintomi più diversi, ma i più frequenti sono dolori, limitazione nei movimenti e rigidità mattutina delle articolazioni. Al contrario di quanto di pensi, l'osteoartrosi non è irreversibile ed è possibile attivare i meccanismi di autoriparazione delle articolazioni. La miglior cura resta comunque la prevenzione, con il controllo del peso corporeo, la correzione di disturbi metabolici (come il diabete mellito) o vascolari, l'adozione di posture corrette, soprattutto con la schiena, e la riduzione del rischio di traumi, alterazioni ai tendini o ai legamenti o addirittura di fratture.
Per la diagnosi l'esame più efficace resta la radiologia tradizionale; valide anche l'ecografia articolare e la scintigrafia ossea, mentre non è sempre esaustiva l'artroscopia. L'uso della risonanza magnetica, per quanto utile per la valutazione, è spesso limitato per via dei costi.

 



Fonti:

- Enciclopedia Treccani (Novecento) - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani Ed. 1990 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina - DeAgostini Ed. 2010 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- L'Universale della Medicina - Garzanti Ed. 1995 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link





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