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Tumori, il costo dei farmaci è la vera sfida

Tumori, il costo dei farmaci è la vera sfida Tumori, il costo dei farmaci è la vera sfida


Scritto da

AdnKronos Salute (Agenzia Giornalistica di Comunicazione)


Pubblicato il 15/06/2011

Modificato il 15/06/2011

Con una percentuale che sfiora già il 40% della spesa farmaceutica totale degli ospedali e una serie di nuove molecole che stanno per arrivare sul mercato quella costituita dal costo dei farmaci contro i tumori è una vera e propria sfida che aspetta Regioni e Servizio Sanitario Nazionale negli anni futuri. A delineare lo scenario è Angelo Claudio Palozzo, che coordina l'area oncologica della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera (SIFO).

 

"I farmaci oncologici rappresentano il 30% della spesa farmaceutica totale se si considerano sia quella territoriale che quella ospedaliera - spiega l'esperto - mentre per la sola seconda si arriva anche al 40%". Secondo le cifre del libro bianco dell'AIOM ogni unità operativa oncologica spendeva in media per i farmaci nel 2008 2,2 milioni di euro, una cifra raddoppiata rispetto a quattro anni prima soprattutto per effetto delle molecole innovative che entrano sul mercato, e che sempre di più entreranno nei prossimi anni: "L'Italia, a differenza di altri paesi, rende questi farmaci sempre prescrivibili applicando alcune attenzioni che prevedono la condivisione del rischio con le aziende, ad esempio prevedendo sconti per le prime dosi o addirittura il rimborso da parte del produttore se la terapia fallisce - continua Palozzo - bisogna però distinguere i vari casi, perché molte volte queste molecole non sono così innovative, ma aggiungono soltanto qualcosa in più rispetto alle precedenti".

 

In questo secondo caso bisognerà agire con prudenza per evitare che la spesa aumenti ulteriormente: "Se un farmaco ad esempio allunga la vita del paziente di un mese ma costa 100mila euro per anno di vita guadagnato bisognerà valutare attentamente - sottolinea l'esperto - o non lo si rende prescrivibile se dimostra una scarsa innovatività oppure le Regioni reagiranno, perché il costo finale e' a carico loro". Per quanto riguarda i farmaci realmente innovativi invece non ci sono problemi di accessibilità: "Per i farmaci innovativi non esistono ritardi in nessuna Regione - conferma Palozzo - mentre per quelli 'borderline' si può avere qualche giorno di ritardo, ma non ci sono situazioni particolarmente gravi



Fonti:

Per Approfondire: Vedi Link




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