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Allattamento al seno o artificiale: nutrizione del neonato prima dello svezzamento

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Scritto da

Gaia Cortese, giornalista professionista (Ordine regionale della Lombardia)


Pubblicato il 14/06/2010

Modificato il 14/06/2010

L’allattamento può essere al seno o artificiale. Il latte materno è il latte migliore nel primo anno di vita, perché ha una composizione ideale per la nutrizione del neonato: possiede un contenuto di proteine, grassi e zuccheri in percentuali perfette per la crescita del bambino. Inoltre, il latte materno contiene vari elementi che costituiscono ottime difese contro le infezioni.

 

Benefici per mamma e bambino con il latte materno
L’allattamento al seno fa bene al bambino come alla mamma. È dimostrato che i bambini allattati al seno hanno una migliore risposta immunitaria, sono più protetti nei confronti delle allergie e incorrono meno frequentemente in malattie come la celiachia. Nella mamma l’allattamento materno aiuta a perdere il peso accumulato in gravidanza, riduce il rischio di osteoporosi, di carcinoma ovarico e mammario. È poi importante il legame psichico ed emozionale che si instaura tra mamma e bambino: è anche per questo che non esiste un momento prestabilito per smettere di allattare.
Perché questa fase venga vissuta al meglio dalla mamma, possono venire utili alcuni piccoli accorgimenti, come l'impiego di un cuscino per allattamento che rende più confortevole per entrambi un appuntamento frequente nella giornata; la regolarità delle poppate, poi, aiuta il bambino, sin dal primo mese, ad acquisire certi ritmi nella scansione dela giornata e alla madre a minimizzare i dolori al seno.
L'alimentazione in allattamento è molto importante per la mamma: una dieta per eliminare i chili rimasti dopo la gravidanza non è opportuna in questa fase, perché il corpo femminile ha bisogno di grandi energie per l'allattamento. Ciò che conta è che il regime alimentare sia equilibrato e contenga tutte le sostanze nutritive (carboidrati, proteine, grassi, zuccheri, minerali) nelle corrette quantità; è bene sapere, però, che alcuni alimenti come cavoli, broccoli, radicchio, pomodori acerbi, gorgonzola, panna e così via danno un cattivo gusto al latte materno.

 

Allattamento artificiale: latte di tipo 1 e di proseguimento
All’allattamento artificiale, invece, si ricorre quando per svariate ragioni la mamma non è in grado di allattare il proprio bambino: esistono così particolari tipi di latte adattati in grado di assicurare un’ottima crescita al neonato. Fino ai 4 - 5 mesi del bambino si usa il latte adattato di tipo 1: è un latte prodotto a partire dal latte vaccino, cui si modifica la composizione per avvicinarla il più possibile al latte materno. Dopo questi primi mesi, il latte di tipo 1 si può sostituire con il latte di tipo 2 o di proseguimento, modificato per soddisfare le esigenze del bambino durante lo svezzamento, quando nella dieta sono già presenti alimenti diversi. Il latte vaccino intero non dovrebbe essere somministrato prima dell’anno di vita del bambino: oltre a non fornire tutte le sostanze nutritive essenziali nelle giuste quantità infatti, può causare anche veri e propri disturbi nutrizionali.



Fonti:

- Enciclopedia Treccani (Novecento) - Ist. della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani Ed. 1990 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- Enciclopedia della Medicina - DeAgostini Ed. 2010 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link
- L'Universale della Medicina - Garzanti Ed. 1995 - Autori e riferimenti scientifici: vedi link





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