Scritto da Rachele Sardella
Pubblicato il 06/12/2011
Modificato il 06/12/2011
Le acque termali arsenicali ferruginose sono classificate tali quando questi due elementi sono presenti in modo significativo.
Gli elementi chimici presenti nelle acque arsenicali ferruginose. Oltre al ferro e all'arsenico sono spesso presenti anche: rame, zinco, nichel, manganese, alluminio, cobalto, litio e antimonio.
È contenuto anche un particolare batterio (ferrobatterio) che fissa il ferro in funzione del proprio metabolismo.
Come si distinguono le acque arsenicali ferruginose. Sgorgano alla fonte due tipi principali di acque ferrose:
- Acque solfato-ferrose e acque solfato-ferriche molto concentrate con un alto contenuto di arsenico: il pH è molto basso, inferiore a 3
- Acque bicarbonato-ferrose in cui l'arsenico si trova in piccola quantità, sono poco stabili perché l'ossigeno provoca la precipitazione del ferro come idrossido. Il pH è di circa 6.
Il ferro come protagonista biologico. Il ferro si trova in queste acque in forma ferrica o ferrosa; questa viene assorbita dal duodeno e dalla seconda parte dell'intestino tenue.
Il ferro viene assorbito secondo il fabbisogno organico.
Le acque arsenicali ferruginose devono essere diluite. Nell'idropinoterapia, cioè l'assunzione per bibita, il dosaggio e la diluizione variano in rapporto alla sua concentrazione.
In genere queste acque si somministrano diluite a cucchiai, o a cucchiaini nel caso di bambini, con dosi crescenti, tre volte al giorno. L'assimilazione, ad esempio del ferro, si dimostra più efficace di quella con i farmaci.
Anche nella balneoterapia l'acqua deve essere diluita e la concentrazione deve essere progressivamente aumentata nel corso della cura.
Per la terapia inalatoria sono necessarie diluizioni maggiori.
La produzione di sangue del midollo osseo. Le acque ricche in ferro compensano le anemie per carenza di ferro, che rientrando in circolo aiuta la sintesi dell'emoglobina e il metabolismo e stimola in generale l'organismo.
Oltre al ferro anche l'arsenico porta benefici sul midollo osseo e quindi su uno dei sistemi biologici decisivi per il benessere.
L'azione sul sistema nervoso. Queste acque, in forma idropinica, sono impiegate abitualmente negli stati di turbe psichiche non accentuate.
Esse infatti stimolano le terminazioni nervose che coinvolgono il sistema nervoso centrale; inoltre il clima e l'ambiente termale operano in sinergia. Aiutano anche gli effetti ormonali sulla funzione tiroidea la cui alterazione causa sovente variazioni dell'umore.
La rinnovata funzionalità della tiroide. Le acque arsenicali ferruginose in dosi elevate favoriscono l'eccitazione della funzione della tiroide e a bassi dosaggi la frenano. In pratica l'uso più comune di quest'acqua, opportunamente diluita,è come coadiuvante terapeutico nelle condizioni di ipertiroidismo.
Il giovamento nelle dermopatie. La balneoterapia e la fangoterapia con acqua termale ferruginosa è adatta nelle patologie come il lichen ruber planus.
Si tratta di una malattia infiammatoria della cute e/o delle mucose caratterizzata da piccoli rilievi sulla cute (papule) di colore violaceo molto pruriginosi oltre che da tipiche striature biancastre nel cavo orale. Notevoli sono anche i miglioramenti nei diversi casi di psoriasi (nummulare o "a moneta", guttata, invertita).
Questi risultati in una patologia dermatologica difficile da curare sono con ogni probabilità dovuti alla particolare affinità terapeutica tra arsenico e cute.
Altri impieghi di queste acque sono le malattie dell'apparato genitale femminile e in alcune affezioni dei bronchi.
Elementi di idrologia medica per il corso di idrologia e climatologia medica - Roberto Gualtierotti - Edizioni Libreria dello Studente, Milano, 1974 Manuale di medicina termale - Agostini, G - Archimedica Editori, Torino, 2000
Fonti:
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