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Pubblicato il 09/12/2011
Modificato il 09/12/2011
Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori guidati da Raul Mendez, docente all'Istituto per la Ricerca in Biomedicina (IRB Barcellona) e Pilar Navarro, dell'Istituto di Ricerca dell'Hospital del Mar (Barcellona), descrive un nuovo meccanismo per riprogrammare l'espressione di geni di una cellula sana in una cellula tumorale. Nello studio, pubblicato su Nature Medicine, gli scienziati hanno descritto la proteina CPEB4 come un 'direttore d'orchestra cellulare' che 'attiva' centinaia di geni associati con la crescita tumorale.
"La peculiarità riscontrata sta nel fatto che non sarebbe solo la mutazione di un gene specifico a promuovere la crescita tumorale, ma l'espressione di una proteina in un sito non corretto che innesca centinaia di molecole messaggere (mRNA)", ha spiegato Raul Mendez, "cioè la trasmissione di informazioni genetiche per la sintesi di proteine senza che questi geni siano mutati.
Questo processo porta alla espressione di molti geni normali, ma in quantità non idonee e in tempi che assomigliano maggiormente alle prime fasi di sviluppo embrionale piuttosto che a fasi di sviluppo degli organi adulti".
Questo "sarebbe il caso del tPA (attivatore tissutale del plasminogeno), proteina che non si trova normalmente nel pancreas sano, ma che mostra un'elevata espressione nei tumori del pancreas", ha chiarito Elen a Ortiz-Zapater, primo autore dello studio insieme a Pilar Navarro. I tumori sono 80% più piccoli nei casi in cui è assente CEPB4.
Una delle conclusioni evidenziate nello studio è che nei tessuti esaminati, pancreas e cervello, CPEB4 non viene rilevata nelle cellule sane ma solo in quelle tumorali. "Quindi l'inibizione di questa proteina potrebbe dare riscontri specifici per il trattamento anti-tumorale, senza peraltro effetti collaterali, uno dei principali inconvenienti di molte terapie contro il cancro", ha detto Navarro.
Utilizzando gli esperimenti che coinvolgono le cellule tumorali umane in topi, i ricercatori hanno dimostrato che la diminuzione dei livelli di CPEB4 nelle cellule tumorali riduce le dimensioni del tumore fino al 80%. Sebbene lo studio sia stato limitato a due tipi di tumore, "dagli effetti osservati nei tumori esaminati e dal tipo di geni regolati da questo meccanismo - dicono gli autori - ci si aspetta possano essere coinvolti molti altri tipi di cancro".
Lo studio apre nuove strade per nuovi trattamenti, per cui i ricercatori sono la progettazione e l'analisi CPEB4 inibitori di potenziale interesse terapeutico. "Le applicazioni cliniche sono molto promettenti, anche un'intensa attività di ricerca è necessario per identificare le molecole inibitorie e di testarli in diversi modelli prima di determinare il loro potenziale clinico e, in questo caso, il loro uso in pazienti", avvertono Navarro e Mendez.
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Fonti:
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