Scritto da
Pubblicato il 17/02/2012
Modificato il 17/02/2012
Dormire di più riduce le possibilità di ammalarsi di Alzheimer secondo un nuovo studio della University School of Medicine di Saint Louis che sarà presentato al meeting dell'American Academy of Neurology a New Orleans.
"Dalle nostre indagini è emerso che un sonno turbato e ridotto è associato all'accumulo di placche amiloidi, un segno distintivo del morbo di Alzheimer nel cervello delle persone senza problemi di memoria. Sarà necessario ora comprendere se le modifiche del sonno possano aiutarci a riconoscere l'inizio del declino cognitivo", ha spiegato Yo-El Ju, docente a Saint Louis e autore della ricerca.
Il team ha analizzato i modelli di sonno di 100 pazienti che non avevano mostrato alcun segnale di demenza di età compresa tra i 45 e gli 80 anni: il 50% dei partecipanti allo studio aveva una storia di malattia di Alzheimer in famiglia.
I ricercatori hanno dotato i pazienti di un monitor capace di registrare il sonno per due settimane. Lo studio ha determinato che il 25% ha mostrato tracce di placche amiloidi, segni di Alzheimer futuro.
La quantità media di sonno rilevata è stata di 8 ore ridotta a 6,5 ore a causa di varie interruzioni durante la notte. In definitiva, coloro che hanno speso l'85% del tempo trascorso a letto dormendo profondamente hanno minori possibilità di ammalarsi di Alzheimer (fino a cinque volte in meno) rispetto a coloro che hanno trascorso l'85% del tempo a rigirarsi tra le lenzuola.
Ju conclude: "L'associazione tra il sonno interrotto e le placche amiloidi è intrigante, ma è bene precisare che le informazioni offerte da questo studio non possono ancora determinare un chiaro rapporto causa-effetto.
Dovremo monitorare il sonno delle persone nel corso degli anni per determinare se il sonno interrotto porti effettivamente alla produzione di placche amiloidi. Il nostro studio, quindi, pone le basi per capire se la manipolazione del sonno sia una possibile strategia per la prevenzione o il rallentamento della malattia".
Yo-El Ju, MD, assistant professor of neurology, Washington University School of Medicine, St. Louis, Mo.Upcoming presentation, American Academy of Neurology, New Orleans, April 21-28, 2012. Gary Small, MD, Parlow-Solomon professor on aging; director, University of California Los Angeles Longevity Center, and co-author, The Alzheimer's Prevention Program.Maria Carrillo, PhD, senior director of medical and scientific relations, Alzheimer's Association.
Fonti:
Guardare film con protagonisti che bevono molto alcol influenza i giovani a bere di più. Lo dimostra una ricerca pubblicata…
Nove ore di sonno sono troppe. Per riuscire meglio nei test scolastici l'ideale ammonta a sette. E' quanto emerge da una ricerca…
Le infezioni aggressive rappresentano uno dei più allarmanti problemi negli ospedali di tutto il mondo, soprattutto a causa di…
Gli italiani continuano a bere: non più, come una volta, il classico consumo "mediterraneo", fatto di grandi boccali di vino a…
Le persone affette da demenza soffrono maggiormente di disturbi del sonno e depressione. L'incidenza più elevata si trova tra i…
Una pianta cinese dalle cui radici da duemila anni si ricava un estratto che cura la malaria potrebbe essere usata per combattere le…
Una "manovra dietetica" per risanare i conti pubblici. L'obesità pesa molto sul bilancio dell'Italia: 8,3 miliardi di euro…
Un team dell'University College of London ha sviluppato un programma che 'insegna' ai computer a distinguere tra le scansioni cerebrali…
Dormire di più riduce le possibilità di ammalarsi di Alzheimer secondo un nuovo studio della University School of…
Una pressione sistolica (la "massima") diversa a seconda del braccio scelto per la misurazione potrebbe indicare un potenziale rischio…
Le infezioni batteriche sono sempre più causa di problemi di infertilità maschile. Spesso senza sintomi, vengono scoperte…
Uno studio italiano in collaborazione tra l'Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche…
Più donne che uomini (63,8% contro 36,2%), di età compresa tra i 35 e i 54 anni, nel 60% dei casi affetti dalla forma…
Una madre che ha dato alla luce prematuramente il primo bambino ha maggiori probabilità di partorire un secondo figlio…
Colpiscono circa 200.000 italiani, in particolare giovani tra i 20 e i 35 anni, e sempre più spesso anche bambini e adolescenti.…
Una nuova terapia farmacologica il cui bersaglio è il danno muscolare presente nella distrofia muscolare: si tratta di uno…
I bambini che in età prescolare godono di cure particolarmente attente da parte delle mamme sviluppano un ippocampo più…
Le persone che soffrono di apnee del sonno gravi possono avere un aumentato rischio di ictus e di piccole lesioni nel…
Il caffè decaffeinato può far bene alle funzioni della memoria. I ricercatori della Mount Sinai School of Medicine di New…
ABCsalute S.r.l. ora axélero S.p.A. Copyright 2009 - 2024 ©Tutti i diritti riservati - C.F./Partita IVA IT 07731860966
Sede Legale: via Cartesio, 2 20124 Milano - Cap. Soc. € 68.000,00 i.v - R.E.A. Milano n. 1978319 - N.Telefono +39 02 83623320 - info@axelero.it
Aggiornato al 20/12/2024 - Il sito si finanzia con gli abbonamenti dei medici inserzionisti e non riceve finanziamenti dalla pubblicità o dalla visualizzazione di contenuti commerciali.
Il contenuto editoriale del sito non è influenzato dalle fonti di finanziamento.