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Pubblicato il 17/02/2012
Modificato il 17/02/2012
Un team dell'University College of London ha sviluppato un programma che 'insegna' ai computer a distinguere tra le scansioni cerebrali di adolescenti sani e quelle di giovani a rischio di disturbi mentali come ansia e depressione.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Public Library of Science (PLoS) One.
"Sulla base della combinazione di programmi di apprendimento automatico e di neuroimaging - ha detto Janaina Mourao-Miranda, docente all'università londinese - abbiamo messo a punto una tecnica che mostra un enorme potenziale nell'aiutarci a identificare gli adolescenti che sono a rischio di sviluppare ansia e disturbi dell'umore".
Questa tipologia di disturbi psichiatrici costituisce la principale causa di morte, invalidità e onere economico in tutto il mondo.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità si prevede che entro il 2020 la depressione sarà il secondo fattore di malattia su scala globale e in tutte le fasce di età. Due studi pubblicati l'anno scorso hanno indicato che la quota di popolazione europea che soffre di malattie mentali e di disturbi neurologici si avvicina al 40%, per un costo annuale di quasi 800 miliardi di euro.
Secondo gli esperti riuscire a diagnosticare in anticipo potenziali problemi potrebbe ridurre significativamente i danni causati da disturbi psichiatrici, contribuendo a scongiurare malattie gravi e ricorrenti.
Al momento non ci sono biomarcatori che possano prevedere futuri disturbi psichiatrici e anche lo screening genetico non è molto affidabile. Il team di Mourao-Miranda ha quindi sottoposto 16 adolescenti sani, ognuno con un genitore con disturbo bipolare, e 16 adolescenti i cui genitori non avevano una storia di malattia psichiatrica, analizzando il loro cervello con uno scanner di risonanza magnetica funzionale (fMRI).
I ricercatori hanno poi usato un programma in grado di leggere le scansioni e prevedere la probabilità di appartenenza di un individuo a un gruppo a basso rischio o ad alto. I risultati sono stati eccellenti: sono stati precisi in tre casi su quattro.
Mary Phillips, ricercatrice dell'Università di Pittsburgh, negli Stati Uniti, coinvolta nello studio, ha osservato che "dal momento che la maggior parte dei disturbi mentali inizia durante l'adolescenza, la diagnosi precoce potrebbe ritardare o anche prevenire le future malattie".
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Fonti:
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